Simmons & Simmons ha comunicato la chiusura della propria sede romana.
I soci della sede capitolina attualmente sono quattro, dopo le uscite di Piergiorgio Leofreddi e Vinicio Trombetti, entrambi approdati a Jones Day lo scorso febbraio. Tutti hanno condiviso la decisione di trasferirsi a Milano, manifestando la propria disponibilità. Negli ultimi giorni anche i circa venti collaboratori sono stati informati della scelta del management.
Subito dopo l'estate partiranno i lavori di ristrutturazione della nuova sede milanese, scelta per poter ospitare il gruppo di collaboratori romano. Il trasferimento è previsto entro il primo semestre del 2016, mentre la sede romana sarà attiva fino alla fine di quest’anno.
Michele Citarella (in foto), managing partner dello studio, ha riferito a TopLegal che è stata una decisione del central management, presa in comune con i soci italiani. «Siamo convinti che per la nostra base di clientela, per le sue caratteristiche, per il tipo di attività su cui li seguiamo possiamo operare in maniera altrettanto efficace stando tutti a Milano. Questo consente inoltre indubbie economie di scala, ci aspettiamo un risparmio di costi da questa decisione».
Citarella conferma che la chiusura non prevede tagli al gruppo di professionisti capitolino. «Abbiamo dato a tutti la possibilità e l'opportunità di trasferirsi a Milano e speriamo che tutti siano in grado di accoglierla. Noi non faremo una riduzione e auspichiamo che tutti i collaboratori possano seguire a Milano».
Come molti studi inglesi, Simmons & Simmons ha una forte specializzazione nel settore finanziario, tra i driver principali della decisione. «Numerosi dei nostri clienti appartengono a quel settore, la piazza finanziaria italiana è certamente Milano, e senz'altro questo è il primo motivo alla base della decisione».
La recente apertura delle sedi di Singapore, Monaco e Lussemburgo lascia trasparire dunque una strategia del network globale guidata dal finance. Secondo Citarella, «non c'è nessun legame diretto, né di tipo economico tra le nuove apertura e la chiusura di Roma. L'unico legame è politico-strategico. Queste sono tutte piazze finanziarie (con la leggera eccezione di Monaco) particolarmente importanti. E la strategia dello studio è di assistere i clienti globali, principalmente nel settore finanziario, dove questi sono presenti in maniera più radicata. Da qui l'idea di consolidarsi su Milano».
Restano cinque i settori su cui lo studio intende continuare a investire. Sono: financial institutions, asset management, life sciences, telecomunicazioni e energy infrastructures. «Sono i settori in cui lo studio ritiene di avere un expertise particolare e approfondita, e dove vuole continuare a essere presente dal punto di vista della ripartizione della clientela. Tutte le nostre practice continueranno ad assistere questi settori. Non c'è alcuna considerazione in corso o prevedibile nel futuro rispetto alle practice su cui lavoriamo».
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