SIRAGUSA CON GOOGLE PER GLI IMPEGNI DAVANTI ALL’ANTITRUST

20-01-2011

SIRAGUSA CON GOOGLE  PER GLI IMPEGNI DAVANTI ALL’ANTITRUST


L'Antitrust ha deciso di chiudere l'istruttoria contro Google, archiviando l'ipotesi di abuso di posizione dominante nei confronti degli editori e rendendo vincolanti gli impegni proposti dal colosso del web.
Ad assistere Google davanti al Garante della concorrenza e del mercato, è stato lo studio Cleary Gottlieb con un team guidato da Mario Siragusa (nella foto) e Saverio Valentino, dell’ufficio di Roma, coadiuvati da Jole Bertone e Cristina Sjödin.

La prima contestazione mossa dalla Fieg (Federazione italiana editori giornali) ad agosto 2009 nei confronti di Google, riguardava la libertà degli editori di poter stabilire quali contenuti far rilevare da Google news e quali no.
«Per quanto riguarda le iniziali contestazioni relative a Google News», dice Siragusa a TopLegal, «credo che il procedimento sia nato da un equivoco. Infatti, la Fieg sosteneva erroneamente che gli editori non potessero sottrarre liberamente i propri articoli da Google News, poiché non sarebbero stati più rilevabili dal motore di ricerca generale di Google. Gli editori, invece, avevano già la possibilità di rivolgersi al centro di assistenza di Google per indicare la volontà che le proprie notizie non fossero riprese da Google News».
 
Ma la multinazionale, per migliorare i rapporti con il mercato e gli editori, ha provveduto a separare la gestione del motore di ricerca da Google news. «Google ha deciso di creare un crawler per Google News separato da quello utilizzato per il motore di ricerca generale», spiega Siragusa, «In questo modo, l'editore può autonomamente impartire istruzioni specifiche per Google News, scegliendo quali notizie, e quali no, possano essere rilevate dal crawler dedicato. Tale sistema, che è già applicato a livello mondiale da oltre un anno, attribuisce all'editore un controllo totale sui suoi contenuti». Tramite questa nuova modalità, l'editore può, per esempio, decidere di far riprendere da Google News solo i titoli o solo determinate tipologie di notizie.
 
Secondo problema sollevato davanti all'Autorità Garante, riguardava la richiesta di una maggiore trasparenza sulla gestione di Adsense, piattaforma di raccolta pubblicitaria di Google.
 
«Relativamente ad AdSense», continua Siragusa, «bisogna chiarire che Google non ha mai imposto alcuna esclusiva agli affiliati al programma e, inoltre, ha sempre dato loro la possibilità di recedere dal contratto o di interrompere la visualizzazione delle pubblicità proposte da Google in qualunque momento.  Per andare incontro alla richiesta di una maggior trasparenza, Google ha comunque voluto indicare anche le percentuali di ricavi che spettano agli editori che aderiscono al programma». Google ha, infatti, affermato, davanti all'Antitrust, che agli editori va il 68% dei ricavi pubblicitari lordi, percentuale che scende al 51% nel caso in cui si clicchi su un link sponsorizzato a seguito di una ricerca, fatta sfruttando Mountain View.
 
«Le decisioni prese dall'azienda», conclude Siragusa, «rese vincolanti dall'Antitrust per quanto riguarda l'Italia, sono state attuate non solo in Italia ma a livello globale».
 
 

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Cleary Gottlieb Steen & Hamilton MarioSiragusa, ValentinoSaverio, JoleBertone, CristinaSjodin Google, Agcm, Adsense, Fieg


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