Si tinge di giallo il processo instaurato contro la Bce in favore dei risparmiatori in titoli di Stato greci, assistiti dallo studio legale Sutti. Il giallo è quello di una proposta "confidenziale" presentata dalla Bce al Tribunale di prima istanza dell'Unione europea, resa pubblica con una nota sul sito del Comitato Risparmiatori Grecia. Il documento confidenziale, forse arrivato sul tavolo del Comitato a causa di un errore della cancelleria, svela una richiesta da parte della Bce di proroga di quattro mesi del termine per presentare le sue difese.
Una missiva che, secondo i legali della difesa, appare un'ammissione dell'incapacità organizzativa di far fronte ai propri compiti istituzionali, per quanto Francoforte si giustifichi sottolineando il «drammatico peggioramento del debito sovrano e delle tensioni sui mercati finanziari» che metterebbero «a durissima prova» le sue risorse pertinenti; nonché l'avvicendarsi dei suoi organi, che ne avrebbe pregiudicato l'ordinario funzionamento; ed infine adduca la «complessità delle questioni giuridiche» inerenti all'azione svolta nei suoi confronti dai risparmiatori ricorrenti.
«Mentre la relativa questione è al contrario del tutto semplicissima, riguardando unicamente la legittimità dell'operato con cui la stessa ha assicurato a se stessa ed alle banche nazionali sue socie condizioni preferenziali rispetto agli altri creditori», nota Mariacristina Bulgari, membro della task force che si occupa della vicenda per lo studio Sutti. E prosegue: «Il resto delle argomentazioni addotte suscita davvero una viva preoccupazione quanto alla situazione in cui versa l'ente cui è affidata la politica monetaria europea. Se la Bce non ha le risorse per difendersi prontamente in giudizio, forse dovrebbe organizzare una colletta tra i cittadini di Eurolandia, che sarebbero certo felici di manifestarle il loro cordiale appoggio pagandole un avvocato».
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