Louis Vuitton, difesa da Gabriele Lazzeretti (in foto), socio fondatore dello studio Spheriens (TLIndex210), ha ottenuto un’importante decisione per la tutela dei suoi marchi "Damier" dinanzi alla II sezione della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 29791/20 del 9 ottobre 2020.
Tale pronuncia, le cui motivazioni sono state pubblicate recentemente, ha fatto seguito alle già positive sentenze del Tribunale di Bologna e della Corte d’Appello di Bologna che, oltre a condannare l’imputato, rinviato a giudizio per i reati di contraffazione e ricettazione per aver detenuto per la vendita rotoli di tessuto riproducenti i marchi "Damier" contraffatti, avevano ritenuto che tali brand della Louis Vuitton fossero originali, distintivi e molto famosi.
Con tale decisione, la Suprema corte ha confermato che i marchi sono validi e dotati di capacità distintiva. Inoltre, e questo aumenta di pregio tale decisione, ha ritenuto notorio che questi marchi, molto famosi e oggetto di grande pubblicità, siano chiaramente associati alla produzione della Louis Vuitton, e ciò indipendentemente dal fatto che sul prodotto siano presenti anche altri marchi denominativi della maison come la scritta "Louis Vuitton".
La decisione è significativa dato che la Cassazione, compiendo un preliminare esame incidentale sulla validità e forza di questi segni distintivi che caratterizzano la superficie esterna di molti prodotti della casa parigina, non si è limitata a confermare le sentenze di primo e secondo grado, ma si è spinta oltre compiendo per la prima volta, con il crisma del giudizio di legittimità, questo accertamento sostanziale e riconoscendo come questi marchi siano capaci da soli di associare il prodotto alla Louis Vuitton.
Lo studio lo scorso anno ha vinto davanti alla Corte d’Appello di Roma in un caso di contraffazione dell'iconico marchio con la cucitura ad ala di gabbiano posto sulla tasca posteriore dei jeans Levi’s.