Si è concluso con la decisione del Consiglio di Stato del 13 dicembre scorso, il contenzioso in appello riguardante la gara d’appalto per gli interventi di dragaggio di sedimenti in area Molo Polisettoriale e per la realizzazione di un primo lotto dell'ampliamento del V Sporgente del Porto di Taranto. La decisione del Giudice di appello, ha confermato l'esito della sentenza in primo grado, dando ragione ad Astaldi, difesa nei due gradi di giudizio dallo studio Sticchi Damiani, con Ernesto Sticchi Damiani, Marco Annoni e Andrea Sticchi Damiani.
L’opera era stata finanziata nell'ambito degli interventi previsti dal Pon Infrastrutture e Reti 2014/2020, cofinanziato dall'Unione Europea, per un importo a base d’asta di oltre 72 milioni di euro. All’esito della procedura di gara indetta dall’Autorità Portuale di Taranto, aggiudicataria della gara era risultata la società Astaldi, mentre la seconda classificata, Grandi Lavori Fincosit, aveva proposto immediatamente ricorso al Tar di Lecce, lamentando l’esistenza di vizi della procedura e l’irrealizzabilità di alcune delle soluzioni progettuali offerte dall’aggiudicataria.
In primo grado il Tar di Lecce non aveva ravvisato alcuna illegittimità negli atti della procedura di gara e ne aveva confermato gli esiti, così il contenzioso si era spostato davanti al Consiglio di Stato, che ha accertato, anche alla luce di un'approfondita ctu disposta nel corso del giudizio, che era proprio il progetto di Grandi Lavori Fincosit a non offrire le necessarie garanzie di conformità dell’opera, specie sotto il profilo statico.
L’intervento, che nel frattempo era stato già affidato alla società Astaldi, prevede il dragaggio della Darsena e la realizzazione del primo lotto funzionale della cassa di colmata ad Ovest del V sporgente, in cui saranno refluiti i sedimenti dragati non pericolosi all’origine o resi tali a seguito di trattamenti finalizzati alla rimozione degli inquinanti. Il dragaggio ha perciò una duplice finalità; sia di bonifica ambientale, mediante la rimozione dei sedimenti contaminati, sia di efficientamento e miglioramento della portualità, incrementando la funzione di hub internazionale del Porto di Taranto, con possibilità di ormeggio per le navi portacontainer di ultima generazione.
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