I magistrati della procura di Brindisi hanno sequestrato il cantiere dove erano in corso i lavori per la realizzazione del rigassificatore di Capo Bianco. Contemporaneamente hanno arrestato l’ex sindaco della città Giovanni Antonino, l’imprenditore Luca Scagliarini, gli ex presidenti della British Gas Italia Fabio Fontana, Yvonne Barton e il dirigente Franco Fassio, per presunte tangenti pagate dai rappresentati della utility anglosassone alle autorità locali, per facilitare le procedure di autorizzazione dell’impianto. Un colpo di frusta che ha bloccato i lavori del più contestato rigassificatore d’Italia che vede schierati sul fronte dei contrari i presidenti della Regione Puglia Nichi Vendola, della Provincia di Brindisi Michele Errico e del Comune Domenico Mennitti, a favore la Confindustria locale, la Cisl e la Uil.
British Gas Italia, che con uno stanziamento di 500 milioni di euro si è aggiudicato la gara dell’impianto, è uno storico cliente dell’attuale partner di Chiomenti Gian Luca Rabitti. Per contenziosi incidentali e questioni amministrative, il legale è stato affiancato anche dai soci Ennio Maria Cicconi e Francesco Scanzano. Sul fronte amministrativo ha operato anche l’indipendente romano Aristide Police. Mentre Giulia Buongiorno è stata ingaggiata invece per questioni penali.
Questa è la squadra di avvocati che presumibilmente verrà chiamata a difendere la società e i suoi ex presidenti di fronte ai magistrati di Brindisi.
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