Esiste la democrazia negli studi legali? Che voce in capitolo hanno gli associate nella gestione della firm e a chi si possono chiedere consiglio se hanno un problema con un collega o con il socio di riferimento?
Queste domande potrebbero trovare una prima risposta nell'iniziativa dei Dla Piper, che per favorire il dialogo tra i soci e i collaboratori ha recentemente creato un "associate Chorus", un organismo rappresentativo dei collaboratori dello studio dal quale i soci sono esclusi. O quasi.
Gli obiettivi dell'iniziativa sono due.
Il primo è di stabilire un collegamento più diretto tra i professionisti dello studio, attraverso la proposta ai soci di iniziative sociali e di formazione. Il secondo è di rafforzare lo spirito di squadra tra professionisti che lavorano in dipartimenti diversi.
Il Chorus è composto da un professionista eletto in rappresentanza di ogni dipartimento dello studio, da un rappresentate dei praticanti e da un partner e si riunisce mensilmente per analizzare temi e istanze da riportare al consiglio direttivo e al managing Partner dello studio.
L'organismo gestisce un vero e proprio budget, che viene investito in iniziative di formazione, tra cui corsi di inglese, ma anche di svago, tra cui l'organizzazione di week end fuori città e di aperitivi.
In Dla, il programma rientra nel più ampio progetto dell' "Hr Committee”, che lo studio ha creato per favorire l’istituzionalizzazione delle carriere dei professionisti e l’omogeneità di approccio tra i vari dipartimenti dello studio.
Per il momento, l'iniziativa è inedita in Italia, in quanto ha come obiettivo dichiarato di favorire la gestione democratica della firm.
Conoscete iniziative simili di altri studi in Italia?
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