In Italia la pratica di competition è in lento ma significativo declino causa la consistente perdita di prestigio della nostra Autorità che apre sempre meno casi, sempre meno sofisticati, con sanzioni sempre minori e molto spesso riformati dalle Corti. Basta sfogliare il bollettino settimanale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ( Agcm) per rendersi conto di quanto il mercato Italiano dei servizi legali sia profondamente mutato negli ultimi anni soprattutto con l’arrivo della crisi economica.
Oltre al lento e costante declino delle operazioni di M& a in Italia, dal 2011 si è assistito ad una drastica riduzione del numero dei procedimenti istruttori avviati dall’Agcm. Al proliferare di nuovi ed erratici poteri attribuiti all’Autorità, dal controllo sul rating di legalità delle imprese alle pratiche commerciali scorrette, fino alla vigilanza sui provvedimenti amministrativi, non è giunto un incremento di risorse.
In più, dal gennaio 2013, la modifica della norma sulle soglie di fatturato ha limitato l’obbligo di notifica alle sole operazioni che soddisfino entrambe le soglie di fatturato previste dalla legge (n. 287/90), e ha prodotto una contrazione significativa dell’intervento dell’Autorità nel campo antitrust, con il conseguente crollo delle notifiche delle concentrazioni ridottesi a circa un decimo.
Tuttavia, le modifiche al quadro normativo, in particolare con il decreto Cresci Italia, nonché le nuove attribuzioni dell’Agcm, hanno offerto nuove opportunità. Da una parte, aumenta la consapevolezza delle associazioni a tutela dei consumatori e degli strumenti di tutela sempre più ampi offerti dall’ordinamento (come la normativa sulla class action) portando a un incremento dell’assistenza legale. Dall’altra, la nuova presidenza dell’Agcm sembra aver dato nuovo impulso alla conduzione di istruttorie antitrust riguardanti intese anticoncorrenziali ed abusi di posizione dominante. Sotto questo profilo, negli ultimi tempi, si registra anche in Italia una crescita del contenzioso civile avente come oggetto le domande di risarcimento danni conseguenti a illeciti anticoncorrenziali o a violazioni del Codice del consumo. Si tratta di un profilo di attività, sino ad ora poco sviluppato nel nostro Paese, che potrà assumere un significativo rilievo per gli avvocati antitrust.
Da ultimo, si osserva un lento e costante aumento anche in Italia del contenzioso risarcitorio e d’urgenza, specie con riferimento a quei paesi che trovandosi in rapida crescita economica si sono recentemente dotati di legislazioni concorrenziali (abusi di posizione dominante o concorrenza sleale). Lo sviluppo del contenzioso civile, dovuto anche al continuo sforzo della Commissione europea, rappresenta un trend verso il cambiamento che richiede una maggior interdisciplinarità dei professionisti, inclusa una maggiore conoscenza della procedura civile e può rappresentare una grande opportunità per alcuni studi.
Antitrust in sovrappeso
Le modifiche delle soglie di fatturato hanno colpito soprattutto gli studi più strutturati e con squadre di competition numerose nati sulle notifiche delle grandi operazioni. Quelle che basavano la loro attività sulle procedure standard in risposta alle notifiche dell’Antitrust, così come le consulenze ordinarie, rischiano di vedersi nel breve periodo pesantemente ridimensionati. Oltre a trovarsi improvvisamente in sovrappeso, i dipartimenti di competition subiscono la concorrenza interna da parte dei contenziosisti che gestiscono i casi sempre più autonomamente, grazie anche alla scelta dei clienti a favore del loro maggior coinvolgimento nella gestione del caso e nelle strategie difensive.
In ragione della complessiva crisi economica nazionale e comunitaria, si è vista una consistente riduzione nei servizi legali di assistenza per operazioni di concentrazione, proporzionale alla riduzione del mercato dell’M& a. Mentre le ulteriori competenze di cui l’Agcm è stata di recente investita sembrano avere un rilievo non tale da dare nuova forza al mercato legale legato alla tutela della concorrenza. Data la stagnazione, il mercato potrebbe apparire immobile; in realtà, si riscontra una sempre più frequente richiesta, da parte dei clienti italiani che operano in più paesi, di una consulenza delle regole europee in materia di diritto della concorrenza. Ne hanno tratto vantaggio le practice antitrust nazionali che si affiancano a quelle delle sedi di Bruxelles.
Accanto alla capacità di essere ascoltati presso l’Agcm e la Commissione Europea, la clientela manifesta sempre più una preferenza verso consulenti legali in grado di comprendere le problematiche e le peculiarità del mercato – il campo energetico, per esempio – nel quale sono chiamati ad operare. Questo si è tradotto in un approccio più articolato e concentrato sulle questioni ad alto valore aggiunto, come la tematica degli aiuti di Stato.
Negli ultimi 18 mesi si registra una sostanziale stabilità nei passaggi laterali di soci, ma il settore competition ha visto una serie di importanti spostamenti o la costituzione di nuove realtà. Tra queste, l’uscita di Andrea De Matteis da Labruna Mazziotti Segni e sociofondatore dell’omonimo studio. Hanno compiuto analogo percorso Rino Caiazzo, uscito da Grimaldi per unirsi come name partner a Caiazzo Donnini Pappalardo, e Gennaro d'Andria, proveniente da Eversheds Bianchini e socio fondatore di Dandria. Tra i lateral più rilevanti dell’ultimo periodo, quello di Cristoforo Osti, passato da Clifford Chance a Chiomenti. Mentre Clifford Chance ha colmato l’uscita di Osti con l’arrivo di Luciano Di Via, uscito da Bonelli Erede Pappalardo. Un altro studio internazionale che ha visto cambiare il partner di riferimento è Linklaters, che ha sostituito Andrea Zulli, finito in Norton Rose con l’of counsel Lucio D'Amario proveniente da Allen & Overy. Mentre alla guida del suo dipartimento, Eversheds Bianchini ha sostituito D’Andria con Alessandro Greco, arrivato da Freshfields Bruckhaus Deringer. Tra gli studi più rafforzati in questi anni, va segnalato Ashurst che ha visto confluire nel suo team due soci di riferimento: Domenico Gullo da Nctm e Denis Fosselard da Legance.
I casi discussi: Bayer, Telecom e Alitalia
Tra i casi recenti, spicca la sentenza del Tar del Lazio e il conseguente annullamento della multa inflitta a Bayer CropScience, assistito da Vito Auricchio di Legance, per presunta posizione dominante nel mercato della produzione e commercializzazione di fungicidi. Il caso, ritenuto pioneristico dal mercato, ha fatto eco in tutta Europa. Altrettanto attenzione ha suscitato la sanzione, di oltre 100 milioni di euro, a Telecom per posizione dominante sull’infrastruttura di rete che ha visto come protagonisti Mario Siragusa di Cleary Gottlieb Steen & Hamilton ( difensore di Telecom) e Rino Caiazzo di Caiazzo Donnini Pappalardo ( Bt Italia e Colt Technology). Infine, ha visto protagonista il team di Gennaro D’Andria per conto di EasyJet nella decisione di decretare la fine del monopolio di Alitalia sulla rotta LinateFiumicino, una decisione che influirà nei prossimi anni sul mercato del trasporto aeronautico italiano.
Articolo pubblicato in TopLegal marzo 2014
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