Best practice

Survey Beauty contest: arrivano i primi risultati

Dall’indagine di TopLegal e 4cLegal emerge che la procedura è applicata su ogni practice e prescinde quasi sempre dalle soglie di valore della materia per la quale è richiesta assistenza legale

21-05-2015

Survey Beauty contest: arrivano i primi risultati

Prosegue la riflessione sull’utilizzo dell’istituto del “beauty contest” nel mercato legale italiano, in continuità con l’indagine svolta da TopLegal nel 2012. Si tratta della prima grande riflessione sistemica fatta a livello nazionale, commissionata a TopLegal da 4cLegal, dalla quale emergono già alcuni risultati interessanti di cui, nel corso di queste settimane, daremo una serie di anticipazioni. Al termine dell’indagine, tutti i risultati saranno pubblicati nel primo Position Paper di 4cLegal sul Beauty Contest, un E-book redatto grazie ai contributi di tutti gli operatori, che vede la partecipazione di TopLegal in qualità di media partner esclusivo.

La partecipazione spontanea alla survey è stata significativa, segno che il tema è di particolare interesse. Motivo per il quale si è deciso di concedere una proroga fino al 10 giugno. “La survey è una grande occasione per riflettere sullo stato dell’arte e, soprattutto, per gettare le basi per un beauty contest migliore per tutti gli operatori. Un beauty contest che metta insieme tecnologia, trasparenza, efficienza e tutela della professione”, ha commentato Alessandro Renna di 4cLegal.

Dai primi risultati sulla survey, emerge che i beauty contest sono un fenomeno trasversale nella consulenza legale e fiscale: oltre all’M&A, da tempo ambito tipico di applicazione, i rispondenti segnalano che il beauty contest è applicato ormai per tutte le practice e tutti gli ambiti in cui sono attivi gli studi. Nella gran parte dei casi, ciò avviene a prescindere dalle soglie di valore della materia per la quale è richiesta assistenza legale. Soltanto in limitati casi, sono state menzionate soglie di valore che variano tra i 10.000 e i 50.000 euro. In molti casi gli studi dichiarano di partecipare ad oltre 20 beauty contest all’anno.

Si nota, a livello aziendale, il coinvolgimento di aree anche diverse rispetto alla Direzione Legale, con particolare riferimento alla Compliance e agli Acquisti e con il coinvolgimento, talora, della Direzione Finanza e della Direzione Generale. Il processo risulta essere significativamente oneroso in termini di tempo investito, tanto per le aziende - tra le 10 e le 15 ore - ed ancor più per gli studi - tra le 15 e le 20 ore - dedicate molto spesso congiuntamente da avvocati e commercialisti e da personale marketing e business development.

Il problema principale, a detta degli studi, sta nel fatto che i beauty contest sono spesso poco trasparenti sui criteri di valutazione delle offerte e, generalmente, vengono percepiti come gare in cui vince chi offre di meno. 

Dopo questa prima fase delle Survey, come spiega Renna, “a breve saranno contattati tutti coloro che hanno manifestato interesse a partecipare al primo Position Paper italiano sul Beauty Contest e sarà richiesto loro di fornire contributi e commenti sul beauty contest e sul nuovo modello da noi proposto. Qualsiasi contributo sarà esaminato con cura, utilizzato e valorizzato per sviluppare un corposo e stimolante indice di argomenti. La partecipazione di alcuni tra i maggiori player del settore legale consentirà di portare alla luce esperienze di grande spessore e di delineare una best practice in materia di beauty contest, tanto nel pubblico quanto nel privato”.

Nelle prossime anticipazioni sulla Survey di 4cLegal saranno forniti aggiornamenti sui riscontri ricevuti e ci si soffermerà su alcuni temi di particolare interesse, a partire dai criteri di valutazione delle offerte, oggetto talvolta ritenuto poco chiaro per gli studi partecipanti ai beauty contest.


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