Contenziosi pilotati

Tangentopoli tributaria, un affare da 50 miliardi

L'inchiesta, che si estende da Milano a Catania, ha portato all'arresto a Roma di 13 persone tra giudici, avvocati e commercialisti. Venti le cause fiscali oggetto d'indagine a Milano

10-03-2016

Tangentopoli tributaria, un affare da 50 miliardi

Un giro da 50 miliardi di euro. Questo è il valore complessivo dei 581mila contenziosi con il Fisco generati nel 2015. La giustizia tributaria è nell'occhio del ciclone dopo la maxi inchiesta che, da Milano a Catania passando per Roma, sta portando in carcere giudici, avvocati, commercialisti e professori universitari. Accusati di aver pilotato ricorsi tributari e aver ottenuto sgravi fiscali in quella che oggi è stata definita "la Tangentopoli tributaria".

Solo a Milano, sotto la lente dei giudici sono finite 20 cause fiscali. A Roma, invece, sono scattati 13 arresti. Fonti stampa rivelano i nomi. Ci sarebbero tre giudici tributari, non togati: Luigi De Gregori, già arrestato nel 2013 e condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione per fatti analoghi, Onofrio D’Onghia Di Paola e Salvatore Castello.Carcere anche per l'avvocato Giuseppe Natola e i commercialisti Rossella Paoletti e Salvatore Buellis, nonché per Daniele Campanile e Sandro Magistri, ex dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, Tommaso Fuggetti, attuale funzionario dell’Erario, e Franco Iannella, finanziere.

Agli arresti domiciliari sono stati posti i commercialisti David De Paolis e Aldo Boccanera, e Alberto Bossi, dipendente della Commissione Tributaria Regionale. Le ordinanze d’arresto sono state emesse dal gip Simonetta D’Alessandro su richiesta dei pm Stefano Rocco Fava e Giuseppe Deoadato. In un comunicato, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che nessuno dei coinvolti nell’inchiesta è ancora al servizio dell’ente. 


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