Paolo Tanoni, dopo 6 anni, ha lasciato Ernst&Young. Due le motivazioni che hanno spinto l’ex presidente del ramo italiano legal & tax della società statunitense a prendere questa decisione. “Ernst&Young, quando mi reclutò, aveva lanciato un potente programma di sviluppo del settore legal” ha dichiarato Paolo Tanoni a Toplegal. «Oggi invece gli investimenti in questo settore sono diminuiti, e non solo in Italia. La società, infatti, per questioni regolamentari, non può sviluppare il business legale sia in America, sia in Inghilterra che, come noto, sono i principali mercati legali mondiali. C’è comunque un altro motivo che mi ha indotto a prendere questa decisione. Poichè sono presidente di una società che ha una partecipazione rilevante in una banca, a sua volta partecipata da un’altra banca, ciò avrebbe condotto Ernst&Young ad avere problemi di indipendenza. Mi preme sottolineare che sia con la società sia con i miei colleghi mantengo buoni rapporti». A confermare la versione di Tanoni è lo stesso Francesco Marotta, attuale managing partner del ramo legal italiano di Ernst&Young. «La decisione dell’avvocato Paolo Tanoni è stata una scelta personale e con lui tengo a precisare che manteniamo ottimi rapporti. Probabilmente questa decisione è maturata sulla base dei suoi interessi personali e anche sulle limitazioni che la nuova legge del risparmio ha introdotto in capo ai legali. Di fronte a questa uscita, comunque, la nostra strategia non cambia e si concentra su quelle aree dove il fatto di essere una practice multidisciplinare ha una maggior valenza». Della vicenda si darà ampio conto sul numero di novembre di TopLegal.
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