Nuova vittoria per Sky. Dopo l'accoglimento del ricorso dello scorso 6 luglio contro Mediaset sui rimedi di garanzia del pluralismo, oggi il Tar del Lazio ha nuovamente dato ragione alla tv satellitare. La sentenza, infatti ha annullato la Delibera n. 732/09/CONS, ravvisandone l'illegittimità in quanto l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha erroneamente omesso di censurare le gravi violazioni degli obblighi di servizio pubblico connesse alla decisione della Rai di impedire la visione integrale senza oscuramenti dei propri programmi agli utenti muniti di decoder satellitare SKY e di riservarla ai soli utenti della piattaforma satellitare televisiva Tivusat. La sentenza afferma che gli oscuramenti sulla piattaforma satellitare di SKY di una parte della programmazione delle reti generaliste RAI trasmesse in simulcast in tecnica analogica sono stati illegittimi, in quanto vietati dall'art. 26 del Contratto di Servizio RAI per il triennio 2007/2009, che prevedeva un vero e proprio obbligo di cessione gratuita dell'intera programmazione di tali reti a favore di tutte le piattaforme distributive interessate, a condizione che garantissero l'accesso gratuito ai telespettatori alla programmazione in questione.
Il ricorso ha inoltre accolto i motivi aggiunti promossi da SKY contro il nuovo contratto di Servizio RAI per il triennio 2010/2012, accertando che l’impegno di Rai a promuovere la diffusione di Tivusat: (i) costituisce un aiuto di stato, illegittimo, in quanto non comunicato preventivamente alla Commissione europea, (ii) integra un elemento di alterazione della parità di condizioni nel mercato concorrenziale televisivo a favore di alcuni operatori privati attraverso l’impiego di risorse pubbliche; (iii) viola anche l’art. 47 , comma 4, del TUSMAR che vieta espressamente a Rai di utilizzare, direttamente o indirettamente, i ricavi derivanti dal canone per finanziare attività non inerenti al servizio pubblico generale radiotelevisivo.
Secondo il TAR Lazio, anche in vigenza dell'attuale contratto di servizio, la selezione da parte di RAI di una o più piattaforme distributive satellitari cui affidare la diffusione integrale della sua programmazione senza oscuramenti sarebbe legittima soltanto se effettuata nel rispetto dell'obiettivo di universalita' del servizio pubblico e dei principi di non discriminazione e parita' delle armi tra concorrenti.
Sky Italia è stata assistita dai propri avvocati interni (Luca Sanfilippo, Liliana Ciliberti, Alessia Lucantoni) che hanno lavorato in squadra con la Professoressa Luisa Torchia (coadiuvata dai collaboratori Tommaso Di Nitto e Valerio Vecchione) e con i legali di Cleary Gottlieb Marco D'Ostuni, Fabio Cannizzaro, Federico Marini Balestra e Marco Zotta.
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