In pillole

Tax (23 gennaio 2020)

23-01-2020

Tax (23 gennaio 2020)

 

Tognolo con Bertelli nell’accordo di patent box
Tognolo ha assistito Bertelli, società specializzata nella produzione di sistemi per il settore del riscaldamento, nella sottoscrizione con l’agenzia delle entrate dell’accordo preventivo avente ad oggetto la definizione in contraddittorio dei metodi e dei criteri di determinazione del reddito agevolabile ai fini della normativa patent box. Ad agire per conto di Tognolo sono stati il name partner Paolo Tognolo e il socio Francesco Spurio. L’assistenza ha riguardato in particolare l’istruttoria finalizzata ad approfondire i criteri di determinazione del contributo economico, derivante dall’utilizzo dei beni immateriali agevolabili (brevetti). Bertelli, fondata nel 1995, sviluppa e produce componenti e sistemi per il settore Hvac (heating, ventilation and air conditioning) con alto tasso di innovazione nell'ambito dell’elettronica e della meccanica applicate alla combustione. L’accordo di patent box ha permesso alla società di usufruire di un significativo risparmio fiscale per il periodo 2015-2019 che verrà esteso fino al 2024 grazie alla possibilità di rinnovo per ulteriori 5 anni.

Bird & Bird per il patent box di Laboratorio Farmaceutico Sit
Bird & Bird ha assistito Laboratorio Farmaceutico Sit, società del gruppo farmaceutico multinazionale a capitale italiano Desma Pharma, nel secondo accordo di patent box concluso nel settore farmaceutico successivamente all’emanazione, da parte della Direzione centrale grandi contribuenti, di indicazioni e istruzioni operative relative a tale settore, definite all’esito di un confronto con l’associazione di categoria Farmindustria. Bird & Bird ha assistito Laboratorio Farmaceutico Sit nella conclusione dell’accordo di patent box con l'agenzia delle entrate - direzione regionale della Lombardia, con un team multidisciplinare formato da Antonella De Gregori, partner e patent attorney; Rahul Kakkar, senior associate, dipartimento Ip e da Camilla Cominelli, associate transfer pricing, dipartimento tax.

Dentons con Porto di Imperia ottiene l'azzeramento delle contestazioni del Fisco
Dentons, con il partner Giulio Andreani e l’associate Valeria Andreani ha assistito con successo la curatela del fallimento di Porto di Imperia in un complesso processo tributario. La Commissione tributaria provinciale di Imperia, con due sentenze depositate nei giorni scorsi - che seguono una analoga sentenza di poco più di un anno fa - ha completamente azzerato le contestazioni che l'Agenzia delle entrate, a seguito di una verifica della Guardia di Finanza, aveva elevato per circa 300 milioni di euro nei confronti della società Porto di Imperia, nel frattempo dichiarata fallita. Le contestazioni, che riguardano gli anni dal 2007 al 2012, avevano a oggetto i costi sostenuti per la costruzione del porto turistico di Imperia e i ricavi derivanti dalla concessione di parte dei posti barca alla società costruttrice. In particolare, secondo il Fisco, i costi di costruzione sarebbero stati enormemente gonfiati perché il costruttore, una società del gruppo Acqua Marcia, li aveva subappaltati ad altre società del medesimo gruppo e queste li avevano eseguiti per un prezzo notevolmente inferiore. I ricavi relativi alla concessione pluriennale dei posti barca, al contrario, sarebbero stati sottofatturati, in quanto il valore di mercato dei posti barca sarebbe stato maggiore di quello fatturato per la concessione pluriennale degli stessi alla società costruttrice. Come ha dimostrato la curatela del fallimento di Porto di Imperia, il complesso meccanismo di pagamento del prezzo dell’appalto era tale da escludere qualsiasi ipotesi di sovrafatturazione dei costi, posto che prevedeva nella sostanza una permuta tra la costruzione del porto, da parte della società costruttrice a beneficio di Porto di Imperia, e la concessione pluriennale dei posti barca, da parte di Porto di Imperia a beneficio della medesima società costruttrice. Per effetto di tale meccanismo, infatti, l’importo dei costi coincide inevitabilmente con quello dei ricavi e quindi, qualunque sia il loro valore di mercato, se aumenta l’uno deve necessariamente aumentare anche l’altro, con un effetto nullo sul reddito tassabile, che deve essere determinato dal confronto tra ricavi e costi. La Commissione Tributaria di Imperia ha inoltre accolto un ulteriore motivo di difesa, concernente l’applicabilità anche alle controversie tributarie del principio del ne bis in idem stabilito dalla Corte di giustizia Ue, secondo cui il medesimo fatto non può costituire oggetto di un giudizio tributario quando è già stato oggetto di un giudizio penale, come è accaduto nel caso di specie.

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