Tax e Legal. L’unione di queste due anime della consulenza alle imprese ha rappresentato la fortuna di alcuni studi. In altri casi, si è rivelato un matrimonio non sempre riuscito. A ogni modo, le sollecitazioni in arrivo dal mercato accelerano per tutti la fase di ripensamento del modello. E, talvolta, le soluzioni prospettate ribaltano le vecchie convinzioni.
Il ragioniere Giuseppe Pirola, dopo aver fondato una delle prime insegne italiane ad associare consulenza legale e tributaria, oggi immagina un mercato in cui non ci sarà più posto per il dottore commercialista. Le cui competenze saranno assorbite in parte dall’avvocato fiscalista e in parte dal contabile. «Un modello che si è già realizzato in Francia - precisa -, e che ritengo essere quello del futuro anche per l’Italia».
Lo studio Cba, invece, per ricomporre una delicata situazione interna, nella quale gioca certamente un ruolo critico la contrapposizione delle due anime, medita di affidare a una sorta di arbitro la ricomposizione degli equilibri. In particolare, si pensa all'introduzione di un direttore generale con formazione «filosofica».
Sintomi di un modello in crisi? Sicuramente di una necessaria riflessione. Che si tratti di togliere un tassello (i commercialisti) o di aggiungerne uno (un dg filosofo), entrambi gli studi sono in cerca di nuove formule per la convivenza.
La versione integrale dell’articolo è disponibile su TopLegal di settembre.
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