Secondo quanto risulta a TopLegal, la Corte Costituzionale ha giudicato in parte inammissibile e in parte non fondata la questione sollevata dal Tar Lazio sul cosiddetto decreto Romani, che stabilisce che le pay tv debbano tagliare gli spot pubblicitari rispettando dei tetti.
Nessuna modifica, dunque, agli indici di affollamento pubblicitari differenziati per le tv in chiaro e quelle a pagamento, previsti dal testo unico sui servizi media audiovisivi.
A sollevare la questione di legittimità era stato il Tar Lazio nell'ambito di un procedimento tra Sky Italia, Autorità Garante per le comunicazioni e Reti Televisive Italiane ipotizzando che la norma discriminasse le reti a pagamento. Nello specifico, le rimostranze del Tar Lazio fanno seguito a una sanzione comminata dall'Agcom a Sky per il superamento dei limiti di affollamento pubblicitario orario nazionale nel 2011.
Nel caso in questione, Francesco Saverio Marini dell'omonimo studio e Gian Michele Roberti (in foto) di Ejc hanno assistito Rti, mentre per Sky hanno agito Roberto Mastroianni, of counsel di Lca, Mario Siragusa, partner di Cleary Gottlieb Steen & Hamilton e Luisa Torchia.
TAGS
Chiomenti Gian MicheleRoberti, Francesco SaverioMarini Rti - Reti Televisive Italiane, Sky, Agcom, Corte Costituzionale