La storia infinita della vendita dell’A.S. Roma sembra diretta all’epilogo. Stamattina è arrivato a Roma Thomas DiBenedetto. Il patron dei Red Sox di Boston, ha trascorso le ultime 6 ore negli uffici dello studio Grimaldi e associati dove assieme ai legali dello studio Tonucci e a quelli della law firm americana Bingham, sta discutendo con le altre parti in causa i termini finali della transazione.
In particolare, dall’altra parte del tavolo ci sono Roberto Cappelli, socio di Grimaldi e advisor di Italpetroli; Gianroberto de Giovanni, socio di Hogan Lovells che rappresenta la famiglia Sensi; Massimo Tesei e Francesco Carbonetti dello studio Carbonetti, per Unicredit. Piazza Cordusio è rappresentata anche da due manager di primo piano: Paolo Fiorentino e Piergiorgio Peluso, rispettivamente vicedirettore generale di Unicredit e numero uno di Unicredit Corporate Banking.
DiBenedetto e la sua cordata dovrebbero procedere all’acquisizione del 67% della società sportiva attualmente detenuto dai Sensi e, in un secondo momento, dovrebbero provvedere a lanciare un Opa sul restante 33%.
Questa operazione dovrebbe dar vita a una newco partecipata al 60% dagli americani e al 40% da Unicredit. Le parti dovrebbero investire rispettivamente 114 e 76 milioni di euro.
La trattativa in corso riguarderebbe proprio gli aspetti economici dell’operazione e l’assetto manageriale della futura Roma calcio all’indomani della vendita da parte dei sensi.
Gli avvocati dello studio Tonucci e in particolare il socio Mauro Baldissoni, hanno passato gli ultimi gironi a predisporre tutta la documentazione necessaria al perfezionamento della vendita. Ogni minuto, a questo punto, è prezioso per sciogliere tutti i nodi e trovare la quadratura del cerchio. I termini per la trattativa in esclusiva accordati dall’advisor dei venditori, Rotschild, alla cordata DiBenedetto, scadranno mercoledì 30 marzo.
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