Torrente Vignone ha assistito la Mario Frigerio, società italiana operante nella produzione di macchinari per la trafilatura dei metalli, in un arbitrato internazionale innanzi alla Scc di Stoccolma (Stockholm Chamber of Commerce).
I due soci, Grazia Torrente (in foto) e Alessandra Vignone, hanno infatti ottenuto la condanna di una società russa, controllata da un fondo governativo, al pagamento di una somma di circa 4 milioni di euro.
L’arbitrato è stato seguito da Torrente Vignone in collaborazione con Shackleton di Londra.
Il caso riguardava un contratto per la fornitura di macchinari e tecnologia di ultima generazione da parte della società italiana acquistata dalla società russa per la costruzione di un nuovo sito produttivo per la creazione di fili metallici, da impiegare nell’emergente industria del fotovoltaico in Russia.
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