Tremonti Romagnoli Piccardi ha assistito Banca Intesa in una controversia fiscale relativa alle modalità di liquidazione dell’imposta di bollo sul libro giornale. Per lo Studio hanno operato il socio Cristiano Caumont Caimi e l’associate Anna Maria Gulino.
Secondo l’Agenzia delle Entrate, la tenuta del libro giornale operata dalla banca in forma “sintetica” (vale a dire registrando unitariamente tutte le operazioni della stessa tipologia effettuate nel corso della giornata) assumerebbe un adeguato grado di analiticità solo se combinata con le scritture contabili “elementari” tenute dalla Banca su supporto informatico, nelle quali tali operazioni vengono riportate singolarmente. Ciò posto, le scritture contabili “elementari”, costituendo parte integrante del libro giornale, devono anch’esse scontare l’imposta di bollo. La Corte di Cassazione, con sentenza depositata il 13 gennaio 2017, n. 735, ha rigettato la tesi erariale, confermando l’annullamento integrale degli atti impositivi emessi nei confronti della banca già disposto dai giudici di primo e di secondo grado.
I Giudici di legittimità hanno ritenuto che l’obbligo di analiticità nella redazione del libro giornale risulta rispettato anche qualora la Banca registri le operazioni effettuate "per tipologia", con l’unico limite della contabilizzazione giornaliera. Il libro giornale, così correttamente tenuto, non necessita quindi di essere integrato dalle “scritture elementari”, e relativamente a queste ultime, pertanto, la banca legittimamente non ha versato l’imposta di bollo.
Sulla questione la Corte di Cassazione si era già espressa nei medesimi termini nel corso del 2016 (Cass. Civ., Sez. Trib., 1° aprile 2016, n. 6356), nei confronti di Unicredit, anche in quel caso assistita da Tremonti Romagnoli Piccardi.
TAGS
Tremonti Romagnoli Piccardi CristianoCaumont Caimi, Anna MariaGulino Unicredit, Agenzia delle Entrate, Intesa Sanpaolo, Banca Intesa