Tremonti Romagnoli Piccardi, con Cristiano Caumont Caimi (in foto) e Ilaria Cherchi, ha assistito con successo in Commissione Tributaria Regionale di Milano il Banco Popolare e il Credito Emiliano, controparti di un contratto di trasferimento di ramo d'azienda, in un contenzioso in materia di imposta di registro.
Il contenzioso ha tratto origine dalla notifica di un avviso di liquidazione con il quale l’amministrazione finanziaria ha preteso l’applicazione dell’aliquota più elevata (in specie, quella residuale del 3 per cento) sul valore complessivo dei beni che formano l’azienda oggetto di trasferimento, sul presupposto che le parti, in sede di cessione, non avessero separatamente indicato il prezzo dei singoli beni che la compongono (quindi, senza considerare la presenza di beni – nella specie, crediti – soggetti ad aliquote inferiori).
Con sentenze depositate nel luglio 2016, la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia ha confermato la decisione di primo grado e il conseguente annullamento dell'avviso di liquidazione, rilevando che dall’esame della documentazione in atti emergeva la separata e specifica individuazione nel contratto di cessione del valore dei singoli beni e che l’applicazione dell’aliquota più elevata ai fini dell’imposta di registro è ammessa solo in assenza di distinta valorizzazione dei beni componenti l’azienda, a nulla rilevando la previsione di un corrispettivo unitario, da ritenersi invece fisiologica in considerazione dell’oggetto della cessione.
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