tutela ambientale

Tutela ambientale, le criticità del sistema italiano

Il tema sarà affrontato il primo ottobre 2024 al convegno “Tutela ambientale, quale contributo delle imprese?”, organizzato da TopLegal presso il Senato della Repubblica

26-09-2024

Tutela ambientale, le criticità del sistema italiano

 

di Valentina Magri

 

L’Europa sta mettendo sempre più la tutela ambientale al centro della sua agenda politica. Lo dimostrano il Green Deal e la recente direttiva 2024/1203, destinata ad avere anche un impatto sull’Italia, che sarà chiamata a recepirla entro il 21 maggio 2026. La direttiva sarà approfondita al convegno Tutela ambientale, quale contributo delle imprese?, organizzato da TopLegal presso il Senato della Repubblica il primo ottobre 2024 e promosso dal senatore Manfredi Potenti.


Sul fronte della tutela ambientale, il nostro paese soffre atavici problemi sotto il profilo amministrativo. Gli enti amministrativi sono eccessivamente burocratizzati, per cui l’iter di approvazione delle bonifiche è troppo lungo e complesso e per le imprese è molto facile ricevere avvisi di garanzia per non essere intervenute subito per bloccare potenziali contaminazioni. Secondo Enrico Napoletano, socio fondatore dell’omonimo studio, vincitore del premio professionista dell'anno nella categoria Energy Penale d'Impresa ai TopLegal Industry Awards 2024, afferma: «Abbiamo un problema di competenza e conoscenza delle norme tecniche da parte degli enti di controllo e di quelli amministrativi che, spesso, portano a processi che si concludono con l’assoluzione degli imputati».


Inoltre, la conclusione dell’iter amministrativo per i siti contaminati necessita di molto tempo: a volte occorrono cinque o sei anni per la bonifica di un sito di dimensioni medie, mentre per quelli di grandi dimensioni è necessario oltre un decennio. Secondo il fondatore dello studio Napoletano, sarebbe utile la previsione di nuovi e  maggiori finanziamenti all’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) e ai carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico): ai primi per ammodernare gli strumenti di controllo; ai secondi per innalzare i propri standard di conoscenza delle norme tecniche.

 

L’intervista completa è stata pubblicata su TopLegal Digital di settembre 2024 – n. 6. Registrati / accedi al tuo profilo per sfogliarla gratuitamente

 

 

 

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