UCKMAR AL FIANCO DI MARZOTTO

È Victor Uckmar (in foto) il legale di Matteo Marzotto, indagato assieme ad altre 12 persone per evasione fiscale collegata alla vendita di Valentino. Il noto giurista genovese è a capo del pool di professionsti che si stanno occupando della maxi evasione fiscale per la quale la Gdf ha disposto il sequestro di beni per 65 milioni di euro.
Oggetto dell'indagine è la vendita, da parte della holding Icg che fa capo alle famiglie Marzotto e Donà dalle Rose e domiciliata in Lussemburgo, del 29,62% di azioni del Valentino Fashion Group al fondo Permira, compiuta nel 2007. Grazie alla vendita, la famiglia ha realizzato una plusvalenza di 200 milioni di euro, sui quali secondo il Tribunale di Milano non sarebbero stati versati al fisco italiano 65 milioni di euro.
I pm milanesi Laura Pedio e Gaetano Ruta hanno già disposto il sequestro di alcuni beni immobili e iscritto nel registro degli indagati tredici persone, tra cui Matteo Marzotto e Massimo Caputi, oltre ad altri esponenti delle famiglie Marzotto e Donà dalle Rose. 

Ma il problema va visto in un'ottica più ampia a detta di Uckmar. «Al di là del caso specifico»,  spiega il professore, raggiunto telefonicamente da TopLegal, «in Italia abbiamo un sistema fiscale non adeguato». Secondo il rapporto Paying Taxes 2012, realizzato dalla Banca Mondiale in collaborazione con PricewaterhouseCoopers, l'Italia si piazza al 133° posto nell'analisi sui sistemi di tassazione. Risultato che preoccupa Uckmar: «In questo modo rischiamo di perdere industrie. Le aziende grosse se ne vanno e le piccole non vengono a investire in Italia. Inoltre - prosegue il professore -  chi ha la possibilità va all'estero a fare operazioni. È necessaria una maggiore attenzione al sistema fiscale».

Attenzione che probabilmente potrebbe crescere da parte del Governo. Un team di professori esperti di diritto tributario, riuniti proprio dal professor Uckmar, hanno elaborato un testo, già approvato dal Cnel (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro), al momento sarebbe sotto esame dell'esecutivo che potrebbe anche decidere di presentarlo come proposta per una nuova legge fiscale. «È arrivato al Governo lo scorso luglio e si basa sull'unificazione di tutti i tributi», conclude il giurista.