di Valentina Magri
Dopo il rebranding della scorsa estate, con un nuovo logo e un rinnovamento del sito, Ughi e Nunziante punta a crescere, soprattutto nel nord Italia. Lo dimostrano la nuova apertura della sua terza sede a Verona, che conta 5 professionisti, e la continua espansione dell’ufficio milanese, dove negli ultimi mesi sono entrati 12 professionisti, di cui 4 soci. Lo studio, presente da tempo nell’area veronese con clienti del calibro di Calzedonia, la ritiene strategica, anche per l’interesse che riveste per il mondo germanofono, al quale lo studio storicamente si rivolge tramite il suo German desk. «L’idea di aprire un ufficio a Verona è nata partendo dalle persone: determinante è stato l’incontro con Simone Rossi e Giacomo Bonfanti, da sempre radicati sul territorio, con cui da subito abbiamo riscontrato una comunanza di visione e intenti. Questa è la chiave del successo di iniziative come questa, che vanno attuate come l’integrazione di una boutique», racconta Roberto Leccese (nella foto), managing partner di Ughi e Nunziante.
I rischi maggiori quando si apre un nuovo ufficio in una città diversa da Milano e Roma è di restare un corpo estraneo o dover assorbire realtà già presenti sul territorio, ma troppo diverse. «Avere dei professionisti già radicati ha consentito di iniziare da subito e in modo efficiente. Il grosso del lavoro è stato individuare e ristrutturare l’ufficio, integrandolo tecnologicamente con quelli di Roma e Milano», sottolinea Leccese.
L’articolo è tratto dalla TopLegal Digital di ottobre 2024 – n. 8. Registrati / accedi al tuo profilo per sfogliarla gratuitamente
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Ughi e Nunziante RobertoLeccese, SimoneRossi Calzedonia Holding