Scenari

Un anno di Jobs Act: parola ai giuslavoristi

In dodici mesi è aumentata la consulenza; mentre nessun cambiamento sul fronte dei contenziosi, che continuano a trainare i fatturati. Per i professionisti i veri cambiamenti nel comparto legale devono ancora arrivare

07-03-2016

Un anno di Jobs Act: parola ai giuslavoristi


Il Jobs Act compie un anno. Era il 7 marzo 2015 quando il contratto a tutele crescenti entrava in vigore, così come la riforma degli ammortizzatori sociali e la rottamazione definitiva dell'articolo 18. A un anno di distanza,  i dati contenuti nelle comunicazioni obbligatorie del Ministero del Lavoro, pubblicate oggi sul sito del dicastero, parlano di licenziamenti in calo: l'anno scorso i rapporti di lavoro cessati a causa di un licenziamento sono stati 841.781, con un calo dell'8,14% rispetto al 2014.


I risultati del Jobs Act sul fronte occupazionale, quindi, sembrerebbero incoraggianti. TopLegal - nell'ambito della nuova ricerca sul Lavoro che sarà pubblicata in versione integrale nella TopLegal Review di aprile - ha sondato gli umori degli addetti ai lavori, cercando di capire se e in quale misura la riforma ha, invece, inciso sul mondo della consulenza legale.

Complice anche una leggera ripresa del mercato, che ha favorito la crescita occupazionale, i professionisti sono concordi nel ritenere che le modifiche apportate dalla riforma abbiano favorito un nuovo business. Il Jobs Act ha, infatti, portato con sé soprattutto nuovi interrogativi da sciogliere in seno ai dipartimenti Hr, che a loro volta si sono trasformati in nuovi incarichi di consulenza per i giuslavoristi, chiamati a fornire il loro parere.

Ciò si è tradotto in un aumento della consulenza e della pareristica preventiva, anche in merito all'utilizzo di forme di lavoro più flessibili come lo smart working. Sul fronte dei contenziosi, il cui paventato calo aveva fatto allarmare le insegne votate principalmente al contraddittorio in aula, non si sono invece registrati particolari cambiamenti. I contenziosi, quindi, sembrerebbero aver continuato a trainare i fatturati. E il motivo è semplice: la maggior parte di quelli attualmente in essere è relativo a rapporti di lavoro precedenti all'introduzione del Jobs Act.

Il reale impianto della riforma del Lavoro sulla professione legale, secondo gli intervistati, deve quindi ancora arrivare. I primi cambiamenti, a detta loro, potranno essere visibili solo dopo un altro anno.

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