Corre voce che nell'antico palazzo di via Barozzi che ospita gli uffici milanesi di Bonelli Erede Pappalardo, di notte, si aggiri un fantasma. Chiacchiere da salotto, naturalmente. Ma un altro spettro che lo studio dovrebbe temere è quello del conflitto di interessi, che tende a riaffacciarsi periodicamente nelle cronache economiche in cui la law firm italiana è coinvolta.
Da ultima, la gara che Roberto Cavalli intende avviare per cedere a un fondo di Private equity una quota di minoranza della sua maison di moda. Advisor legale dello stilista toscano è, infatti, Umberto Nicodano (nella foto), uno dei soci storici di Bonelli, il quale è anche presidente del consiglio di amministrazione di Valentino Fashion Group che, dallo scorso anno, è controllata da Permira. A voler essere “più realisti del re” un possibile conflitto potrebbe riscontrarsi già da questa circostanza. Se poi, come da indiscrezioni di stampa, Permira dovesse farsi veramente avanti per entrare nel capitale di Roberto Cavalli, lo spettro in questione forse cesserebbe di essere un puro ectoplasma.
La spia rossa del conflict check si è accesa anche nella partita per la privatizzazione di Alitalia. Nell'ambito della gara indetta dal Tesoro, Bonelli Erede Pappalardo ha assistito dapprima Management & Capitali. Dopo il ritiro del fondo lo studio è rientrato in pista seguendo i profili Antitrust per conto della cordata capeggiata da Air One (assistita nella gara da Clifford Chance). E ancora, all'indomani del fallimento della procedura, lo studio ha ottenuto il mandato dalla compagnia di Carlo Toto per presentare un'offerta concorrente rispetto a quella di Air France nella trattativa privata con l’esecutivo.
Dopo che il Governo ha scelto di procedere con i francesi, il nome di Bonelli Erede Pappalardo è riapparso in merito all'iniziativa intrapresa dalla Sea (la società che gestisce gli aeroporti milanesi) per la richiesta di risarcimento da 1,5 miliardi di euro nell'eventualità che la nuova proprietà decida di ridimensionare il peso strategico dell'hub di Malpensa.
Infine, lo scorso ottobre, il sito di financial gossip Dagospia, seguito a ruota dal Sole 24 Ore, ha raccontato la vicenda Sirti che, per aggiudicarsi l'appalto dei servizi informatici per le Ferrovie dello Stato, avrebbe modificato il proprio statuto. Nel caso specifico, Bonelli si è trovato sia dalla parte di Euraleo, fondo che assieme a 21 Partners ha lanciato l'Opa su Sirti, che dalla parte di Ferrovie dello Stato contro il ricorso presentato al Tar dalla società Almaviva sulla regolarità della gara di appalto.
Insomma, in un mercato così piccolo come quello italiano può capitare che uno studio di grandi dimensioni e con una ottima reputazione possa trovarsi, in modo diretto o indiretto, su più fronti nell'ambito di una stessa operazione. L'importante è fare in modo che il conflitto di interessi resti solo uno spettro, magari folkloristico ma non pericoloso.
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