L’ espansione dei settori regolamentati da un lato, e l’esigenza di semplificazione amministrativa a favore del rilancio dell’economia dall’altro, hanno inciso profondamente sull’attività di impresa.
Ma i comparti che compongono il settore amministrativo, spaziando dall’ambientale, agli appalti e ai rapporti con le autorità, all’energia e l’urbanistica, hanno subito vicissitudini molto diverse fra di loro.
Il risparmio energetico ha suscitato un notevole interesse da parte degli imprenditori italiani e stranieri in merito a forme di concertazione di media dimensione. Tale interesse è frutto delle nuove procedure del codice degli appalti per il partenariato pubblico privato ( Ppp) che offre l’opportunità di sviluppo ed investimento sostenibili sotto il profilo dell’accesso al credito e del rischio di impresa. Il Ppp rappresenta una delle poche opportunità di sviluppo in tema di appalti e concessioni pubbliche, ramo dell’amministrativo in piena crisi dato il ridotto impegno dell’attore pubblico nel realizzare investimenti e grandi opere. Mentre regge, ma in riforma ridotta, il settore commerciale, prevalentemente nelle regioni del Centro- nord.
L’energia rimane tra i più rilevanti settori dell’amministrativo, nonostante il calo delle operazioni di acquisizione e l’esaurirsi della fase degli incentivi, lasciando agli operatori del settore pochi nuovi interventi prevalentemente di medie- grandi dimensioni ( investimenti non inferiori ai 10 milioni di euro). In questo contesto, i provvedimenti del Gestore dei servizi energetici ( Gse) in materia di concessione e revoca degli incentivi hanno mantenuto costanti livelli di contenzioso.
Questo andamento è in contrasto rispetto al quadro generale dove si è registrata una contrazione vistosa di ricorsi in conseguenza dell’abnorme aumento del contributo unificato, portato a 4/6.000 euro per ogni giudizio, producendo l’effetto di disincentivare l’accesso ai Tribunali amministrativi soprattutto nel caso di importi medio- bassi. A bilanciare la contrazione del contenzioso è la maggiore attenzione delle imprese a consulenze preventive che precedano l’instaurazione dei rapporti con la Pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda gli altri comparti, il mercato continua ad essere animato dagli sviluppi normativi e tecnologici nel settore delle telecomunicazioni, grazie alle opportunità create dal passaggio al digitale. Il settore ambientale è in grande espansione ma attualmente ricopre un ruolo marginale nel diritto amministrativo, mentre l’urbanistico, per problemi analoghi a quelli legati alle concessioni e gare pubbliche, sta attraversano una pesante recessione economica.Infine, un settore in espansione è il diritto farmaceutico che investe numerose e varie problematiche di natura prevalentemente amministrativa ( aspetti autorizzativi o responsabilità connesse al prodotto) che nei prossimi anni potrebbero acquisire una propria autonomia dalla prospettiva della consulenza legale.
Amministrativisti in movimento
Nel 2013 si è accentuata la tendenza, attraverso alcuni spin off da grandi studi e uscite di squadre contenute, a privilegiare nel settore Amministrativo l’approccio sartoriale della boutique. Dopo i passaggi di Luca Raffaello Perfetti (da Chiomenti a Villata Degli Esposti) e Fabio Cintioli, che ha lasciato il dipartimento di Bonelli Erede Pappalardo per creare il proprio studio, sono seguite le uscite di Marcello Clarich (da Freshfields Bruckhaus Deringer) e di Giorgio Fraccastoro da Simmons & Simmons.
Negli ultimi 12 mesi, il settore ha vissuto inoltre altri spostamenti, tra cui Alessandro Botto, ex- consigliere di Stato, andato a rafforzare Legance, Riccardo de Vergottini, passato da d’Urso Gatti e Bianchi in de Vergottini, e Dante Micalella, arrivato in Lipani & partners da Gianni Origoni Grippo Cappelli & partners. Ma il passaggio più rilevante è sicuramente quello di Antonio Papi Rossi, uscito da Santa Maria per approdare in Amministrativisti associati.
Già da tempo, l’amministrativista non è più un professionista che interviene a supporto dell’assistenza corporate o finance ma spesso interviene per incidere su scelte decisionali dell’impresa attraverso squadre e persino alleanze multidisciplinari. Basti pensare alla collaborazione tra Cba e P&I Guccione & Associati, Jones Day con Amministrativisti associati e Paul Hastings con Delli Santi.
I casi più discussi: Sky, CityLife e Finint
Tre sono i casi di spicco segnalati dal mercato per il settore amministrativo. La prima riguarda la sentenza del Consiglio di Stato, tra le più rilevanti nel campo delle telecomunicazioni e con risvolti sulle future strategie degli attori, ottenuta da Skysugli oscuramenti Rai. Il caso è giunto alla conclusione che l’impegno di Rai a promuovere la diffusione di Tivusat costituisce un aiuto di stato illegittimo.
Sky Italia è stata assistita da Luisa Torchia e da Mario Siragusa e Marco D’Ostuni di Cleary Gottlieb. Nel secondo mandato significativo, Guido Bardelli, di Amministrativisti associati, ha assistito CityLife nella definizione ed approvazione della Variante al Programma integrato di intervento relativo alla riqualificazione urbanistica dell’ex Polo Urbano della Fiera di Milano.
La duplice innovazione dell’operazione è consistita nell’aver pianificato il progetto con il tracciato nella nuova metropolitana ( M5), e il ridotto impatto ambientale del progetto sul tessuto della città.
Infine, una squadra di Dla Piper supervisionata dal socio Guido Alberto Inzaghi ha assistito Finint nell’avvio di Finint abitare, fondo di housing sociale costituito da un partenariato pubblico/ privato. Il fondo ha avviato la propria attività realizzando le prime operazioni immobiliari nel territorio del Friuli Venezia Giulia con primari attori del settore immobiliare locale.
Articolo pubblicato in TopLegal marzo 2014.
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