Tonucci

UN PASSO DOPO IL RUBICONE

Dopo aver allargato la partnership e spersonalizzato l’insegna, adesso lo studio punta ad allontanarsi definitivamente dalla dimensione romanocentrica con cui il mercato ancora lo connota

01-03-2014

UN PASSO DOPO IL RUBICONE

Uno studio istituzione aperto, che alle rendite di posizione ha preferito la parcellizzazione del potere. È que­sto il progetto di Tonucci & partners, un’insegna che, dopo aver pioneristi­camente e con successo portato avanti il pro­getto di internazionalizzazione verso l’Est Eu­ropa e l’apertura al mercato delle pmi trivenete, ha deciso di passare il Rubicone anche quanto a governance, scegliendo una strada contraria rispetto al percorso di molti altri.

Alla ricerca di nuove strategie per la soprav­vivenza e per l’ottimizzazione di marginalità e profit per partner, gli studi sono andati a caccia di nuovi equilibri. E nel bilanciamen­to di poteri, una delle strategie chiave messe a punto negli ultimi anni è stata la riduzione dell’accesso all’equity per linea verticale, in favore di una campagna lateral combattuta a suon di milioni. La corsa al rainmaker, capa­ce di incrementare i fatturati, è stata una delle carte più giocate dalla maggior parte delle in­segne. Ma non da tutte. Tonucci ha optato per un approccio diverso. Dopo aver fatto i conti con l’uscita di senior associate di peso come Francesco d’Amora, responsabile della practi­ce lavoristica che nel 2011 ha fondato Quorum, e Andrea Vernier, responsabile del tax conflu­ito a gennaio 2013 in Miccinesi e associati, ha deciso per un cambio di rotta, scommettendo sulla crescita interna.

Lo studio, che fino all’anno scorso contava un­dici partner, lo scorso gennaio ne ha promossi ben sei. Un dato eccezionale che non ha prece­denti nel mercato italiano degli ultimi anni, con­siderando che strutture dotate di dimensioni ben maggiori si limitano ormai alla nomina di due o tre equity l’anno. Il dietro le quinte della nuova tornata di promozioni racconta una storia che ha un peso strategico per lo studio: quella di un’in­segna in cui si manifesta chiaramente la volontà di decentralizzare il potere.

L’ampliamento dell’equity per linea verticale non solo allarga il vertice della piramide asso­ciativa, ma favorisce anche un passaggio gene­razionale che si presenta ostico in uno studio come Tonucci, fortemente legato alle sorti del socio fondatore. È lo stesso Mario Tonucci a di­chiarare a TopLegal quest’intenzione: « Quando è stato creato lo studio, si è deciso di dargli il nome di chi in quel momento aveva la maggio­re visibilità. Ma oggi “ Tonucci” è diventato un puro brand, tanto che lo stesso statuto consente l’utilizzo del nome al di là della mia presenza. E questa è già una forma di spersonalizzazione ».

Oltre alla spersonalizzazione, lo studio sta puntando a diventare appetibile su uno dei fronti che da sempre rappresenta una delle maggiori at­trattive per i giovani talenti: la convinzione che, una volta superato il percorso di crescita interna, ad attenderli ci sia la poltrona di soci equity. « La professione legale sta cambiando», commenta Tonucci. E continua: « In un momento di crisi sarebbe facile cercare di conservare i propri pri­vilegi a scapito dei giovani, ma l’avvocatura non è più una professione che consente rendite di po­sizione. Bisogna tenersi stretti i giovani talenti ».

Creare squadre coese modulando la crescita dal basso, però, da solo non basta. Lo studio, infatti, se da un lato ha promosso sei equity, nello stesso mese di gennaio ha attratto un professionista dall’esterno: si tratta di Carmine Bruno, già socio di Ashurst, entrato a rafforzare il dipartimento di real estate pres­so la sede di Roma. Una scelta apparentemente in controtendenza rispetto al trend degli ul­timi anni, che ha visto il settore immobiliare in sofferenza nel Belpaese. Ma Tonucci vuole puntare non solo sulle aree dove c’è certez­za assoluta: « bisogna misurasi col mercato, vedendo possibili sviluppi ». E lo sviluppo del real estate per l’insegna è propedeutico e di supporto a un business già consolidato, il di­ritto dello sport, che a breve dovrebbe esse­re movimentato dalla necessità di realizzare nuovi stadi. Tra i clienti dello studio, infatti, figurano la AS Roma, ma anche la Lega di serie B e il Cagliari calcio, che in passato Tonucci aveva già affiancato nell’acquisizione del terreno di Santa Caterina a Elmas, in Sardegna, dove la società intendeva costruire il nuovo stadio.

La strategia dello studio sembra snodarsi su un duplice binario: da un lato punta a consoli­dare e a non perdere posizione sui terreni più familiari e dall’altro si mostra pronto a sonda­re nuove strade. L’obiettivo del consolidamen­to emerge chiaramente dall’analisi dell’ultima tornata di nomine. A essere promossi per la sede di Roma sono stati: Cristina Mazzamauro, in Tonucci dal 1998, che coordina il diparti­mento di diritto del lavoro; Gianluca Cambareri, in Tonucci dal 2000, attivo principalmen­te nei settori corporate ed m& a e responsabile del dipartimento di diritto sportivo; Piergiorgio Della Porta Rodiani, in Tonucci dal 1999, uno dei responsabili del dipartimento litiga­tion; Andrea Marchetti, che si dedica preva­lentemente all’international corporate e finan­ce; Pietro Rossi, in Tonucci dal 2008, è attivo principalmente nel banking and insurance. Mentre nella sede padovana è scattata la pro­mozione per Pasquale Silvestro, in Tonucci dal 2003, che guida il dipartimento energy e opera anche presso la sede di Bucarest.

Promuovendo cinque soci romani, Tonucci sembra affermare chiaramente di non voler ri­nunciare alla dimensione romanocentrica, in cui tante altre realtà legali faticano a trovare uno spazio. È proprio questa dimensione che negli anni Novanta lo portò ad essere protago­nista nelle grandi privatizzazioni del momento: Stet, Ina, Mediocredito, Enav e Banco di Sicilia. Una carta che oggi lo studio intende rilanciare, tanto da aver partecipato al beauty contest per la privatizzazione di Poste Italiane.

D’altra parte, però, la dimensione romana è troppo stretta ormai: bisogna spingersi oltre­confine per allargare il business. E Tonucci, me­glio di altri, ha capito che l’Est Europa poteva rappresentare la chiave per un’internazionaliz­zazione di successo. Da anni, infatti, ha avviato una particolare attività d’internazionalizzazio­ne, che punta alle economie emergenti dell’Est, trascurando piazze più prestigiose come quelle di New York e Parigi, dove inizialmente era sta­ta creata una sede, chiusa dopo il passaggio del socio responsabile, Fabrizio Romano, a Macchi di Cellere Gangemi. Mentre l’operatività negli Stati Uniti e in Europa Occidentale, dal 2006 è legata alla collaborazione con il colosso Usa Mayer Brown, con cui lo studio, anno dopo anno, sta rafforzando i legami, senza però arri­vare a una fusione, nell’Est Europa Tonucci ha scelto di avere una presenza diretta, tanto da essere riconosciuto oggi – secondo quanto rile­vato nel corso della ricerca sul Triveneto con­dotta dal Centro Studi TopLegal – come « un interlocutore diretto ».

Fin dagli anni Novanta lo studio è approdato in Albania. Seguendo anche lì le privatizzazio­ni più rilevanti nei settori dell’energia e delle telecomunicazioni e arrivando a stabilire le­gami talmente saldi con le istituzioni pubbli­che da garantirgli, dopo i giorni dell’anarchia del 1997, di contribuire alla stesura della Co­stituzione albanese. L’esperimento albanese è stato replicato in Romania nel 2000. Quando, dopo aver prestato assistenza legale per la na­scita della prima associazione di imprendi­tori italiani in Romania, oggi Confindustria Romania, ha deciso di essere presente stabil­mente sul territorio puntando sulle rinnovabi­li, settore che rappresenta il 60% delle attività svolte dalla sede di Bucarest. Una scelta che lo studio continua a sostenere con il potenzia­mento degli uffici di Padova come avamposto strategico e ponte verso l’Est. In questo senso, la promozione di Pasquale Silvestro, respon­sabile dell’energy e coordinatore delle attivi­tà dello studio a Bucarest, sembra l’ennesima spinta in questa direzione.

Ma Padova è funzionale anche per un’altra ra­gione: è roccaforte dell’attività dello studio rivol­ta alle pmi. « Oggi è difficile fare grandi margini sulle operazioni straordinarie. Quelle servono solo come cassa di risonanza per far girare il nome dello studio e come vetrina, mentre buona parte dei fatturati si gioca sulla consulenza alle pmi », commenta Tonucci.

Al di là della lettura trasversale di queste no­mine che sembrerebbe, quindi, far emergere la volontà di consolidare il business sull’asse Roma-Padova, lo studio sottolinea che gli sforzi sono più che mai orientati sulla crescita dell’ufficio di Milano, guidato dal managing partner Annalisa Pescatori, dove, sempre secondo lo studio, vi sarebbero enormi potenzialità offerte dal merca­to. Secondo Tonucci occorre investire ulterior­mente in risorse umane per vedersi riconosciuto un ruolo di primo livello nella realtà professio­nale milanese. Il progetto di Tonucci e dei suoi soci prevede un’intensa attività di marketing ed un’integrazione con altre realtà qualificate pre­senti sul territorio. « Negli ultimi anni su Milano non abbiamo lesinato risorse per rafforzare il no­stro banking, cercando di andare in controten­denza rispetto ai nostri competitors che si disim­pegnavano nel settore. Ora è il momento di far valere tutte le nostre reali expertise e, per farle apprezzare di più dal mercato, puntiamo, entro fine giugno, a raddoppiare la visibilità, tentando di inserire nuovi avvocati di valore e di dar vita a mini fusioni con affermate boutique ».

Superato il Rubicone, la marcia non si ar­resta. E i prossimi passi in agenda potrebbero essere tanti. Fusioni con piccole boutique e apertura di nuove sedi sono i più imminenti a detta del name partner, che – sempre pronto a provocare il mercato – non si sottrae a ipotesi futuriste. Fino a immaginare per l’insegna an­che un destino da studio su strada.

Articolo pubblicato in TopLegal marzo 2014. 

TAGS

SLA Ashurst, Macchi di Cellere Gangemi, Miccinesi Tax Legal Corporate, Quorum, Tonucci MarioTonucci, CarmineBruno, PietroRossi, AnnalisaPescatori, Francescod’Amora, AndreaVernier, CristinaMazzamauro, PasqualeSilvestro, AndreaMarchetti, PiergiorgioDella Porta Rodiani, GianlucaCambareri, FabrizioRomano AS Roma


TOPLEGAL DIGITAL

Scopri TopLegal Digital, nuova panoramica sull’attualità del mondo legal, finance e aziendale

 

Sfoglia la tua rivista gratuitamente


TopLegal Digital
ENTRA