Contenzioso

Varisco Fiore contro Poste Italiane per il rimborso dei buoni fruttiferi

30-03-2017

Varisco Fiore contro Poste Italiane per il rimborso dei buoni fruttiferi

Il Tribunale di Termini Imerese sezione civile, ha stabilito che Poste Italiane dovrà pagare il rendimento indicato sul retro del buono fruttifero. È il risultato raggiunto dallo studio palermitano Varisco Fiore, con Giuseppe Varisco (in foto). La vicenda riguarda i buoni fruttiferi trentennali emessi negli anni 86/87, con scadenza nel 2017.

Nel mese di giugno del 1986 veniva emanato un decreto ministeriale sul riconoscimento dei tassi di interesse applicabili ai buoni postali fruttiferi di nuova emissione, nonché a quelli precedenti, dunque avente effetto retroattivo. Nonostante ciò Poste Italiane, attraverso i propri uffici periferici, per più di un anno dall'emanazione del decreto ministeriale, ha continuato a emettere buoni postali fruttiferi utilizzando il vecchio modello con tassi di interesse prestampati sul retro non modificati e quindi, non in linea con quelli prescritti dal decreto ministeriale. Così ai soggetti che hanno acquistato i buoni dopo l'emanazione del decreto, Poste Italiane non riconoscerà loro i tassi indicati sul retro dei buoni stessi, bensì quelli previsti dal decreto ministeriale del 1986 e inferiori del 50%.

A fugare ogni dubbio, nel 2007 è intervenuta la Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, dando ragione agli investitori e condannando, quindi, Poste Italiane a emettere l'importo risultante dai tassi indicati sul retro dei buoni e non già quelli disposti dal decreto ministeriale del 1986. 

 

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Cintioli FabioCintioli Consiglio di Stato, Regione Puglia, Comune di Melendugno, Trans Adriatic Pipeline Ag


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