Nel corso della sua carriera professionale ha lavorato in diversi settori regolamentati – gioco, istituti di pagamento e di moneta elettronica, telecomunicazioni, televisioni. Un mosaico a cui da oggi si aggiunge un tassello in più: un incarico in una società pubblica. Dallo scorso novembre Claudia Ricchetti, in precedenza senior vice president e general counsel for International and Italy Regions di Igt ( già Gtech), è la nuova responsabile della Direzione legale e societaria di Anas, che comprende anche le unità organizzative Organismi Internazionali e Protocolli di Legalità, e che in totale conta oltre 100 risorse. Un’esperienza lavorativa che – come lei stessa rivela a TopLegal – aveva sempre desiderato fare. «Ho sempre e solo lavorato nel privato, avendo lo Stato al massimo come controparte. Ma, a mio avviso, non si può essere un in-house completo senza aver fatto un’esperienza nel pubblico», commenta.
La nomina di Ricchetti si inserisce in un più ampio rinnovo delle cariche dell’Anas. Da Terna, infatti, provengono il nuovo responsabile delle risorse umane Alessandro Rusciano, e il nuovo direttore finanziario Edoardo Eminyan. Il gestore della rete stradale italiana ha intrapreso un percorso di rinnovamento non solo nel management, ma anche nelle regole gestionali. In particolare, il vento di cambiamento ha interessato l’area del contenzioso, che riporta proprio a Claudia Ricchetti, a cui un incarico pubblico ha consentito di tornare a essere iscritta all’albo degli avvocati e poter difendere in prima persona l’azienda per cui lavora. Il consiglio di amministrazione di Anas, dopo appena un mese dall’ingresso di Ricchetti, ha abrogato le previgenti procedure in materia di definizione del contenzioso giudiziale e stragiudiziale, adottando una nuova procedura straordinaria con metodologie più trasparenti e maggiori controlli.
Il nucleo centrale della nuova procedura adottata dal Cda è rappresentato dalla previsione di appositi gruppi istruttori composti da personale interno e di un comitato valutatore, che saranno coinvolti nella fase di analisi, prima, e di valutazione, poi, dei contenuti delle proposte individuate. Questo al fine di raccogliere e di combinare sinergicamente le diverse competenze tecniche, amministrative e legali della società.
A oggi, il valore dei contenziosi che riguardano Anas, per quanto concerne i lavori, ammonta a circa 8,6 miliardi di euro, di cui circa 4,3 miliardi di euro relativi a riserve. «Si intende cercare di ridurre l’enorme mole di contenzioso che la società ha accumulato in questi anni ritornando, se possibile, a una situazione fisiologica, della relazione tra cliente e fornitore. Avere un contenzioso con i fornitori, infatti, vizia inevitabilmente la relazione e può generare anche altri problemi o criticità. Daremo forma a una sorta di vademecum su come trattare il contenzioso cui tutti dovranno attenersi anche per il futuro», spiega Ricchetti. Aggiungendo che sarà dato maggiore spazio ai legali interni, per i quali sono stati incrementati gli affidamenti, e saranno rivisti i criteri per la determinazione dei petita e per la valutazione del rischio. Inoltre, sempre al fine di ridurre il contenzioso, si interverrà sui bandi di gara e sui contratti con le imprese, cercando di limitare gli spazi interpretativi. «La chiarezza premia. Un buon contratto deve prevenire il contenzioso e quindi deve essere redatto in modo da prevedere tutte le possibili casistiche che ne possono essere all’origine», chiosa Ricchetti. Afferma inoltre che è indispensabile aumentare il coinvolgimento della direzione legale in una fase antecedente a quella in cui i problemi si verificano, in forma proattiva.
Anas e 4cLegal
Importanti innovazioni nel nuovo corso di Anas arrivano anche sul fronte delle modalità di affidamento esterno dei mandati legali. Sposando i principi di trasparenza che dovrebbero guidare il buon governo aziendale, sta per essere attivata una piattaforma sperimentale per la selezione dei legali nelle materie non coperte da competenza dell’Avvocatura e dei legali Anas. Il progetto, in collaborazione con 4cLegal – la realtà fondata da Alessandro Renna per definire il protocollo per lo svolgimento dei beauty contest – è ancora in via di definizione e prevedrà criteri di ammissione e selezione tracciati e trasparenti, con limiti numerici negli affidamenti degli incarichi.
Un progetto che entusiasma Ricchetti: «Sono molto felice di partire. Abbiamo chiesto a 4cLegal di personalizzare la loro piattaforma per la gestione dei beauty contest con la logica di pensare alle società pubbliche, che hanno regole diverse da quelle private, e che devono adempiere anche agli obblighi di trasparenza. Prima di tutto partiremo con una fase di sperimentazione per testare la nuova piattaforma, poi la selezione dei legali sarà interamente tracciata: in qualsiasi momento sarà possibile risalire al tipo di selezione e al numero delle risposte ricevute, una logica simile a quella delle aste elettroniche. Inoltre, ci saranno meccanismi premianti e criteri di esclusione molto stringenti».
Prima dell’accordo con 4cLegal, Anas si era dotata di un albo a cui tutti coloro che erano in possesso di determinati requisiti potevano iscriversi, dovendo poi accettare, se selezionati, le tariffe predisposte da Anas. Ma i criteri di selezione, pur basati sui principi di trasparenza e rotazione, venivano gestiti manualmente. Con la piattaforma 4cLegal, personalizzata per le specifiche esigenze di Anas, verranno realizzati dei beauty contest basati sul prezzo e su criteri di tipo qualitativo che saranno impostati di volta in volta in base alle specifiche esigenze. Altre novità sono date dai requisiti di ammissione, dai criteri di specializzazione individuati e dal limite territoriale per cui ciascun avvocato può iscriversi. Inoltre, ogni beauty contest verrà tracciato e resterà agli atti e verrà generato automaticamente il file che – essendo Anas tenuta agli obblighi di trasparenza – sarà pubblicato periodicamente sul sito, nella sezione della trasparenza.
La nuova procedura, infatti, ha tra i suoi obiettivi quello di garantire la massima trasparenza, eliminare possibili conflitti di interesse, prevenire rischi potenziali di elementi corruttivi. Il tutto nel rispetto delle disposizioni previste dal Codice dei Contratti Pubblici e dalla Legge Anticorruzione.
Spazio alle competenze interne
Nonostante l’investimento profuso nel miglioramento delle procedure di selezione esterna, Ricchetti precisa che la sua intenzione è quella di ricorrere all’esterno solo per quei casi in cui la decisione non è dettata da carenza delle competenze interne, ma da inefficienza e antieconomicità della scelta. «Abbiamo avvocati molto competenti. Se smaltiamo il contenzioso e inneschiamo un circolo virtuoso, non vedo perché non dobbiamo arrivare a gestire gran parte del contenzioso internamente», sottolinea. Tutto il contenzioso amministrativo e quello relativo all’esecuzione dei contratti, infatti, è già gestito dall’Avvocatura di Stato e dai legali interni. Non è un caso che da novembre Ricchetti abbia dato incarichi quasi esclusivamente all’interno. «In due mesi abbiamo predisposto il nostro primo ricorso in Cassazione. Siamo andati da soli a un’audizione alla Corte dei conti predisponendo la memoria. Ci siamo difesi da soli in un 700 [provvedimento d’urgenza richiesto al giudice, ndr]. Abbiamo iniziato a dialogare direttamente con le procure penali. Stiamo dando supporto nella revisione delle procedure, stiamo lavorando per la definizione di nuovi criteri per la valutazione dei rischi di soccombenza nel contenzioso. Abbiamo migliorato la reportistica e reso più snelli e rapidi i pareri. Tutto lavoro fatto in-house».
Per aumentare le competenze interne, in agenda c’è inoltre un programma di arricchimento professionale, grazie alla consulenza pro bono di professionisti specializzati in diversi settori. Il programma è partito in dicembre con un primo incontro con Giovanni Doria, ordinario di istituzioni di diritto privato all’Università di Roma Tor Vergata. Con lui sono state affrontate le novità del processo civile; mentre a parlare delle novità in materia di processo penale è Giorgio Perroni dell’omonimo studio, con l’obiettivo di fornire ai legali interni un vademecum su come affrontare i processi penali a iniziare dalla fase delle indagini. Sono previsti inoltre almeno altri due momenti di approfondimento per l’anno 2016 in materia di appalti e privacy. Il primo sarà svolto da Luisa Torchia, ordinaria di diritto amministrativo all’Università Roma 3, ed il secondo da Alessandro Del Ninno. Sempre nell’ottica della trasparenza e della sinergia interna, sono state, infine, programmate riunioni settimanali di condivisione tra tutti gli avvocati, volte a discutere l’agenda e a monitorare le udienze e le nuove cause (al momento se ne contano circa 12mila).
Una sfida a tutto tondo, quindi, quella che ha deciso di raccogliere Ricchetti che, senza giri di parole, ammette che quando ha accettato l’incarico non si aspettava sarebbe stato così difficile e complesso. Sono profonde, infatti, le differenze con il lavoro svolto finora in ambito privato. «L’impressione che ho avuto è che nel pubblico manca un approccio pragmatico e questo non sempre per un vizio di formazione ma anche perché le regole da seguire e da rispettare sono tante, troppe. Un privato ha molti meno vincoli del pubblico, pur muovendosi nella legalità. Secondo me c’è spazio perché i due mondi si avvicinino ma è necessario anche un intervento del legislatore», conclude. Intanto, per avvicinare i due mondi, Ricchetti dagli anni in Igt (Gtech) si porta dietro l’esperienza fatta nella definizione dell’organizzazione, dei processi, della gestione del lavoro di team ma soprattutto la velocità con cui le decisioni vanno assunte e l’attenzione a guardare un problema in una logica che è quella dell’azionista e del business.
Anas