Best place to work

VERSO L'ISOLA CHE NON C'È

Nel numero di luglio-agosto la sesta e ultima puntata dell'inchiesta

16-07-2012

VERSO L'ISOLA CHE NON C'È

L’inchiesta best place to work, avviata a febbraio da TopLegal, nella sua sesta puntata si sposta dietro le quinte degli studi d’affari. 
Dopo aver ascoltato le versioni ufficiali del racconto, l'ultimo capitolo del viaggio - forse il più atteso – è scritto con il contributo di chi lavora nelle retrovie. 
E rivela che le cinque best practice (retribuzioni, possibilità di fare carriera, formazione, benefit e work-life balance) rappresentano gli ingredienti di una ricetta quasi sempre incompleta. «La coperta – è il commento di uno degli intervistati – sembra sempre troppo corta. Tutto sta nel capire quale parte del corpo si vuole lasciare scoperta».
Promozioni e bocciature, quindi, sono parziali. Fa la differenza la voglia di dare un contributo di trasparenza. E, parlando di trasparenza, vanno  evidenziati due risultati apprezzabili: la disponibilità del nutrito gruppo di professionisti che ha partecipato all’inchiesta, senza gloria né oneri o onori (dato l’anonimato delle risposte), e la sostanziale congruenza tra le informazioni ufficiali (almeno quelle che gli studi hanno voluto diffondere) e quelle ufficiose del dietro le quinte. 
Il numero di commenti raccolti ha rappresentato il parametro su cui elaborare un meccanismo premiante che ha consentito di dividere i 29 studi dell’indagine in tre gruppi. A primeggiare tre firm internazionali: Cleary Gottlieb, Clifford Chance e Linklaters. Uniche  insegne in cui tutti i commenti raccolti combaciano al 100% sia tra loro sia con le informazioni ufficiali fornite dallo studio. 
La versione completa dell'articolo è disponibile e scaricabile su E-edicola.

TAGS

Clifford Chance, SLA Linklaters, Cleary Gottlieb Steen & Hamilton


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