Videologia, ovvero la coscienza del video. Da cui piovono input multicolori tra i quali pare sempre più difficile individuare punti di riferimento definitivi. Il convegno organizzato ieri, martedì 8 novembre, all’hotel Park Hyatt di Milano, ha avuto il merito di renderlo chiaro: “Tra Tv e nuove tecnologie – hanno concordato i partecipanti – nessuno ha ancora certezze su quale sia la direzione vincente, e dove le accelerazioni attuali andranno a parare”. Eppure, dall’iniziativa sono emersi messaggi forti. Individuati dall’organizzatore (assieme a TopLegal) dell’incontro, l’avvocato Luca Arnaboldi di Carnelutti Studio Legale, che ha condotto la serata gestendone il complesso filo conduttore: tra specializzazione (delle Tv) e democratizzazione (del web) il nodo da risolvere è quello di un efficiente equilibrio degli introiti pubblicitari. Da combinare necessariamente con aspetti etici e deontologici la cui portata continua a sfuggire, causa la velocità di cambiamento dello scenario.
Del resto, lo stesso Arnaboldi ha di recente sperimentato di persona il potenziale cambio di passo che hanno di fronte Tv e informazione. Dietro il successo del ritorno televisivo di Michele Santoro (tre milioni di spettatori, con quasi il 13% di share, per la prima puntata di “Servizio Pubblico” andata in onda giovedì 3 novembre) c'è infatti il suo dipartimento Media in Carnelutti. Che ha curato la stesura degli accordi contrattuali tra la società Zerostudio’s srl, titolare dei diritti sul programma di Santoro, e Publishare, concessionaria pubblicitaria che ne ha acquistato i diritti di sfruttamento economico sul digitale terrestre e in analogico. Quindi, un’esperienza (riuscita) di moltiplicazione delle piattaforme di informazione.
Alla tavola rotonda hanno partecipato personaggi e aziende di primo piano. Da quelle più affermate a livello nazionale e mondiale, come Microsoft (ha parlato Davide Salmistraro, annunciando a breve lo sbarco di Mediaset Premium sulle consolle del gruppo Usa), Havas (Alessandro Mandelli), Discovery Networks (Andrea Castellari) e Class Editori (Dario Donato). A realtà in forte crescita come Ovo Italia (Carlo De Matteo) e Froggy (Alberto Morri). Fino a Mediapason (Fabio Ravezzani), emittente locale lombarda (Telelombardia) che in settembre, a fronte di un calo generalizzato di pubblicità, è cresciuta del 30 per cento. Merito della forte specializzazione dei canali e del coraggio (è qui che viene ospitato il nuovo Santoro). C’è stato anche spazio per gli investitori: Massimiliano Magrini, fondatore di Annapurna Venture, un anno e mezzo dopo la costituzione del primo fondo ne ha annunciato un secondo. Nella crescente molteplicità del digitale, è la mission, la sfida cruciale è saper cogliere dove si aggregheranno le forze.
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