Watson Farley & Williams (TLIndex23) ha assistito Noy Infrastructure & energy investment fund e Nofar Energy negli accordi di investimento con Sunprime Generation, produttore energetico italiana, assistita da Gitti (TLIndex52). Gli accordi sono finalizzati allo sviluppo di progetti fotovoltaici in Italia fino a 100 Mw e alla costituzione di una joint venture volta alla gestione della fase di sviluppo fino alla costruzione della pipeline prevista entro il 2025.
Noy fund è il principale fondo di investimento israeliano nel settore energia (con masse gestite per oltre 1 miliardi di dollari statunitensi) e incorpora la maggior parte dei principali investitori istituzionali di Israele, guidati da Poalim Capital Markets e Clal Group. Nofar, società di ingegneria attiva nel settore solare in Israele, sviluppa, certifica, costruisce e gestisce impianti fotovoltaici.
Come si legge in una nota di Nofar, la joint venture investirà 40 milioni di euro in azioni che rappresentano fino al 50% del capitale sociale di Sunprime. L'investimento sarà implementato in diverse fasi, condizionate alla vincita del bando Arera per impianti su tetto. I partner forniranno 20 milioni a prestito azionario per sostenere lo sviluppo e la crescita di Sunprime.
Il team di Wfw è stato guidato dal partner e head di Wfw Italia Eugenio Tranchino (in foto a sinistra), coadiuvato dal counsel Luca Sfrecola e dalla senior associate Cristina Betti per gli aspetti di diritto societario e di project contract. Il partner Tiziana Manenti, coadiuvata dagli associate Anthony Bellacci e Antimo Nersita, ha prestato assistenza sugli aspetti di due diligence.
Sunprime ed i relativi soci sono stati assistiti da Gitti con un team guidato dal partner Piero Viganò (in foto a destra) e composto dagli associate Giuliano Proietto e Michele Di Vita.
Nel settore delle rinnovabili Wfw ha prestato assistenza negli ultimi anni ai fondi internazionali in diverse operazioni, tra cui la cessione da parte di Impax di asset in Italia a A2a Rinnovabili e l'ingresso del fondo Ikav nel gruppo Genera nel 2017.