Equilibrio lavoro/vita privata e rapporti con i soci. Queste le principali criticità emerse dal quarto Osservatorio Associate 2023 di TopLegal, lanciato lo scorso aprile e presentato il 10 ottobre scorso a Milano e intitolato “Work-life balance: miraggio o possibilità?”. Alla ricerca, illustrata dalla ricercatrice senior del Centro Studi TopLegal Silvia Minnoni, hanno risposto 177 Associate, l’89% dei quali lavora in grandi studi legali italiani.
Clicca qui per il report completo dell'Osservatorio Associate.
Lo studio condotto da TopLegal rileva un buon livello di soddisfazione sul lavoro: l’82% degli Associate si dice molto o abbastanza soddisfatto, con una soddisfazione media di 7,2 su una scala da 1 a 10. Tuttavia, il 66% di loro non si riconosce nella professione, il 34% degli Associate si dice propenso a passare a un altro studio e il 45% vorrebbe addirittura cambiare professione.
Sono tutte spie di un malessere delle giovani leve degli studi legali, che malgrado apprezzino ambiente lavorativo e qualità del lavoro che svolgono, sono insoddisfatti dei rapporti con i soci dello studio e dell’equilibrio vita lavoro: solo il 3% trova soddisfacenti questi due aspetti della vita lavorativa.
Specularmente, gli Associate vorrebbero migliorare la cultura del lavoro (ad oggi ostile alla flessibilità) e il 35% lamenta interessi contrapposti tra soci e Associate. Uno di questi ultimi ha dichiarato nel nostro Osservatorio Associate 2023:
“Finché i soci non accetteranno di rinunciare a un pezzettino della torta per assumere più persone e migliorare la qualità della vita dei collaboratori, non ci saranno possibilità di un cambiamento”.
Sul tema, Attilio Ferrari, managing partner di FPB Legal che ha seguito l’evento, suggerisce di “allargare la torta e cuocerne più di una” e ha raccontato che insieme al suo socio somministra dei questionari anonimi ai membri dello studio. Da cui hanno avuto anche diverse sorprese, come la richiesta di maggiori regole e inquadramento a livello di formazione e crescita da parte dei giovani professionisti. Ecco perché il partner suggerisce di creare nuove forme di comunicazione, per favorire il dialogo in varie forme, oltre a quella verbale classica.
Claudia Ridolfo, ricercatrice del Centro Studi TopLegal, ha segnalato che è necessario un cambio di modello organizzativo dello studio legale a seguito del cambio di valori delle nuove generazioni: non contano solo retribuzione e bonus monetari, ma ha un peso crescente il maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata.
Accettare queste nuove istanze è un modo per modernizzarsi e mettere le persone al centro. Ai senior Associate di oggi, che saranno i partner di domani, l’arduo compito di migliorare le condizioni degli Associate di domani.
Valentina Magri
Una versione approfondita di questo articolo sarà pubblicata sulla “TopLegal Review” di novembre 2023