Focus Lavoro

Il labour nel post pandemia

Il cambiamento in atto nel mondo delle imprese sta proiettando i giuslavoristi in una nuova era della consulenza. L’approfondimento di TopLegal in collaborazione con A&A, LabLaw, Lexellent, Mosetti Compagnone, Roedl, Scorcelli, Trifirò, Valcanover e Vesci

11-11-2021

Il labour nel post pandemia

 

Le sfide che il post pandemia impone alle aziende sta proiettando i giuslavoristi in una nuova era della consulenza. I numerosi provvedimenti in materia di lavoro degli ultimi due anni, adottati dal governo con approccio emergenziale e connotati dall’assenza di visione di lungo periodo, hanno posto al centro delle organizzazioni le direzioni del personale nel ruolo di motore della gestione e traghettatori del cambiamento in atto. Nei prossimi anni l’economia dovrebbe tornare a crescere a ritmi sostenuti con gli investimenti e le riforme incluse nel Pnrr, tra cui la transizione ambientale e la trasformazione digitale, le quali avranno un impatto inevitabile sull’occupazione e sull’organizzazione del lavoro nelle imprese.

Il clima tra aziende, sindacati e politica non è dei più distesi, tra la proroga del blocco dei licenziamenti e della cassa integrazione, introdotto per contenere le ricadute socioeconomiche dell’emergenza Covid-19, la gratuità dei tamponi per i no vax e il progressivo smantellamento dell’impianto del Jobs Act. In questo scenario, al legale esterno si chiede di entrare sempre più nei meccanismi del business, per comprenderne il funzionamento e adattare le soluzioni alle realtà di ogni singola azienda, valorizzando il momento della consulenza a favore di una migliore gestione dell’eventuale e residuale fase contenziosa. In particolare, la dialettica aziende-sindacati nell’ultimo biennio ha visto accrescere l’importanza di temi di confronto. Tra questi, i processi di reindustrializzazione. Finora limitati a settori specifici, la riconversione dei siti produttivi è una via sempre più spesso invocata dalle stesse organizzazioni sindacali come possibile soluzione per evitare la chiusura definitiva dell’attività e il conseguente licenziamento collettivo.

La pandemia di Covid-19 ha subito posto all’attenzione delle imprese, sin dai primi mesi di lockdown, il tema del lavoro da remoto. Sperimentato su larga scala nei mesi di confinamento dei lavoratori nelle proprie abitazioni, lo smart working però non è per tutte le aziende. Soprattutto sul lungo periodo. Secondo i giuslavoristi sentiti da TopLegal, è necessario lo studio e l’implementazione dei modelli organizzativi personalizzati che tengano conto delle reali esigenze dell’impresa a prescindere dal contesto emergenziale.

Il lavoro in remoto ha riproposto con forza anche il tema della sicurezza e dei controlli difensivi per contrastare quelle condotte dei lavoratori che potrebbero danneggiare l’attività e la reputazione dell’impresa. Una recente sentenza della Corte di Cassazione si è pronunciata in merito sui limiti ai quali è sottoposto il datore di lavoro nel controllare il computer utilizzato dal dipendente per svolgere la prestazione lavorativa a distanza. Lo smart working sta spingendo, inoltre, le direzioni Hr ad affrontare con maggiore decisione le politiche di ritenzione del personale. In questo ambito, sta aumentando la domanda di consulenza per la redazione di contrattualistica e clausole dettagliate volte a disincentivare le uscite non concordate e dannose, su cui si è investito in termini di risorse finanziarie e tempo.

In ultimo, il tema della vigilanza sulla compliance che rientra tra gli obiettivi prioritari del governo Draghi. Lo scorso 15 ottobre ha visto la luce un nuovo decreto incentrato sulla tutela della salute e sulla sicurezza sul lavoro, che prevede l’inasprimento delle sanzioni e l’aumento degli organici e delle competenze dell’Ispettorato del lavoro. La compliance sarà un fronte particolarmente caldo nei prossimi mesi, anche perché sono ancora molte le aziende non conformi a normative che vanno oltre le tradizionali tematiche di lavoro nero o irregolare, quali sicurezza, formazione e privacy.


TOPLEGAL REVIEW

Per ogni numero selezioniamo minuziosamente i temi che interessano davvero gli avvocati d'impresa.

Se conta, ne parliamo.

 

Sei già abbonato? Sfoglia la tua rivista


TopLegal Review edizione digitale
ENTRA