di Valentina Magri e Claudia Ridolfo
In futuro, ci attende una gestione strategica della rete supportata dall’intelligenza artificiale, il che aumenterà l’efficienza, la sicurezza, a sicuro vantaggio per l’ambiente. Ma ci sono anche nuovi rischi. «L’evoluzione della tecnologia può dirsi direttamente proporzionale all’evoluzione delle minacce informatiche e delle vulnerabilità. Ecco perché la cybersecurity dovrebbe evolversi, affinarsi e individuare soluzioni di prevenzione e protezione volte ad inibire le incursioni dei criminal hacker, per i quali la rete elettrica è un obiettivo ghiotto. Un attacco ben assestato può potenzialmente paralizzare il sistema energetico di una città o di un’intera regione, con il rischio di interruzioni di energia e conseguenti risvolti economici importanti», racconta Milena Cirigliano, responsabile compliance integrata, antitrust e privacy di IP e Dpo del Gruppo Api.
I temi della digitalizzazione della filiera energetica e la sicurezza dei dati saranno approfonditi mercoledì 6 marzo 2024 all’interno del primo Energy Forum di TopLegal, nella prestigiosa cornice della Biblioteca della Camera dei Deputati di Roma. L’evento è sostenuto dal main partner Elettricità Futura e supportato da Anie Rinnovabili, Italian Nuclear Young Generation (Inyg), dal sustainability partner Up2You e dal media partner AffarItaliani. Tra i relatori ci sarà anche Milena Cirigliano.
In tale contesto, è essenziale la promozione di best practice e linee guida che abilitino un processo di transizione energetica più sicuro. Uno sforzo in tal senso è stato condotto con la Strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026 predisposta dall’agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN).
«La transizione energetica legata alla digitalizzazione degli strumenti di somministrazione e vendita delle nuove energie è fondata sui dati, ma l’accumulo massivo di questi, a prescindere dagli obiettivi di utilizzo, non pare essere una scelta lungimirante; occorre un progetto di raccolta sostenibile in termini di conformità alla normativa sulla privacy abbinato a una politica di cancellazione ex lege informata. Centrale, in questo scenario, il ruolo del Dpo», afferma Cirigliano.
Il modello di governance che tutte le società dovrebbero coltivare punta a includere anche valutazioni sull’impatto ambientale delle tecnologie e dei sottesi trattamenti di dati ed è fondato sui principi di privacy by design e by default che, se costantemente applicati, rafforzano e valorizzano la sostenibilità poiché introducono logiche di minore impatto ambientale ed energetico ogniqualvolta si debba considerare un trattamento di dati. Cirigliano ritiene che «si dovrebbe lavorare in termini di dialogo fra interlocutori pubblici e privati al fine di costruire linee guida operative che indirizzino e orientino le scelte delle aziende in questo ambito».
La messa in sicurezza del pianeta è connessa, tra l’altro, al taglio delle emissioni dei trasporti. Raggiungere l’obiettivo richiede azioni integrate, tempi ragionevoli e un quadro normativo ed autorizzativo semplificato. «I fondi europei e il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) sono strumenti preziosi per questo tipo di transizione, ma la realtà autorizzativa per l’istallazione delle colonnine elettriche è lastricata di ostacoli che complicano, troppo per la verità, il raggiungimento dell’obiettivo di conformità dei punti vendita. Questi ultimi sono coinvolti da una miriade di norme, regolamenti, ispezioni che rischiano di trasformare l’elettrico da opportunità a complicazione antieconomica», conclude Milena Cirigliano.