ENERGY FORUM

De Luca (Elettricità Futura): «Imprese pronte a investire 300 miliardi per il Piano elettrico 2030»

Il direttore generale di Elettricità Futura ha approfondito il tema durante il primo Energy Forum di TopLegal, che si è tenuto a Roma lo scorso 6 marzo

18-03-2024

De Luca (Elettricità Futura): «Imprese pronte a investire 300 miliardi per il Piano elettrico 2030»

 

di Valentina Magri e Claudia Ridolfo

Nel 2023 e nel 2022 la transizione energetica ha fatto qualche passo in avanti in Italia, ma non è ancora abbastanza sia in termini di quantità di nuovi GW installati, sia in termini di taglia degli impianti. Elettricità Futura ha elaborato il Piano elettrico 2030 che, in coerenza con il REPowerEU, ha l’obiettivo di arrivare all’84% di rinnovabili nel mix elettrico nazionale rispetto all’attuale 44%. Attraverso il raggiungimento di questo obiettivo e con la crescita dell’elettrificazione, il settore elettrico ridurrà gli sforzi di decarbonizzazione degli altri settori e i costi dell’energia elettrica. «Per l'obiettivo occorrono 143 GW di impianti rinnovabili installati (oggi siamo a 66 GW) e 80 GWh di nuova capacità aggiuntiva di accumulo di grande taglia entro il 2030. Per realizzare il Piano elettrico 2030, le imprese sono pronte a investire 300 miliardi di euro, creando oltre mezzo milione di nuovi posti di lavoro in Italia», spiega Edoardo De Luca, direttore generale di Elettricità Futura, che ha approfondito il tema durante il primo Energy Forum di TopLegal, tenutosi a Roma lo scorso 6 marzo.

 

«Dei 3 GW di rinnovabili installati nel 2022, 2 GW sono stati piccoli impianti. Mentre dei 6 GW installati di rinnovabili nel 2023, più di 4 GW sono stati piccoli impianti, realizzati principalmente con il superbonus. Mancano i grandi impianti, quelli che permettono di abbassare i costi dell'elettricità: l’energia elettrica prodotta con gli impianti fotovoltaici utility scale costa meno della metà dell’elettricità generata dagli impianti fotovoltaici sui tetti», racconta De Luca.

 

I grandi impianti rinnovabili sono frenati dalla mancanza delle autorizzazioni. Dopo aver ottenuto la Via (Valutazione impatto ambientale) nazionale, i progetti si fermano quando arrivano a livello regionale. Per risolvere la situazione, Elettricità Futura propone l'introduzione del Provvedimento Unico Nazionale per gli impianti che già oggi accedono alla Via nazionale, individuando nel Mase (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) l’autorità responsabile dell’intero procedimento autorizzativo. «Il Mase diventerebbe il responsabile di un procedimento in Conferenza di servizi nel quale, oltre alla Via, confluirebbero tutte le autorizzazioni necessarie per la realizzazione degli impianti, tra le quali l’Autorizzazione Unica (Au). Come effetto di questa nuova previsione, vi sarebbe necessario il rafforzamento della Commissione Via-Vas, anche in termine della rappresentatività delle Regioni», spiega il direttore generale di Elettricità Futura.

 

Il Governo ha avviato numerosi interventi di semplificazione della burocrazia attraverso altrettanti atti normativi; è importante quindi procedere con un riordino organico della materia e dare attuazione alle misure avviate. Secondo Elettricità Futura, la soluzione è realizzare un Testo Unico per le autorizzazioni degli impianti di produzione, stoccaggio e distribuzione dell’energia elettrica, in un’ottica di semplificazione e uniformità dei procedimenti, così da ridurre le tempistiche e renderle certe: due requisiti fondamentali per il successo degli obiettivi nazionali al 2030.


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