Da oggi è disponibile il nuovo numero di TopLegal Review la cui copertina è dedicata alla ricerca Corporate/M&a, un settore chiave del mercato, sia per il numero significativo di studi coinvolti che per i rapporti di forza tra gli stessi studi. Ma sul numero di giugno-luglio di TopLegal Review è anche tempo di bilanci, con l’analisi dei fatturati di 52 studi legali che complessivamente sono stati capaci di realizzare ricavi per 1,179 miliardi di euro. Ampio spazio, infine, alla seconda edizione dei TopLegal Industry Awards: tutti i premi, le motivazioni e le immagini dell’appuntamento dedicato alle competenze di settore.
Di seguito tutti gli articoli della Review:
La copertina: ricerca corporate/M&a
Si può competere con un gigante? È possibile competere alla pari con le grandi realtà nazionali del mondo Corporate/M&a? Questa è la domanda a cui l’ultima ricerca TopLegal tenta di dare una risposta mostrando come, in un settore ancora dominato dai grandi full service domestici, si facciano avanti alcuni modelli alternativi che provano a concorrere su specifiche aree. Una iperspecializzazione che – in un’Italia alle prese con passaggi generazionali, sirene estere e ricerca di consolidamento – potrebbe rivelarsi lo strumento migliore per intaccare gli attuali equilibri nel mercato dell’offerta legale.
Osservatori: fatturati e comunicazione sui social
Crescono gli incassi ma aumentano i costi e peggiora la marginalità, questi i risultati emersi dall’ultima indagine sui fatturati degli studi legali che ha visto la partecipazione di 52 insegne e che conferma il trend progressivo degli ultimi quattro anni. Ma un dato emerge quando si parla di reporting finanziario nel mercato legale: la mancanza di trasparenza.
Le insegne straniere sono già delle vere e proprie aziende editoriali sul web. Una scelta legata a doppio filo con le sfide dell’istituzionalizzazione e dello sviluppo interno. La comunicazione sui siti web e sui social network non è obbligatoria ma può dire molto della capacità dell’insegna di farsi brand. Ecco perché anche gli studi legali italiani dovrebbero interrogarsi su come comunicano su internet e quale identità stanno assumendo nel mondo digitale. Una ricerca svolta da TopLegal con il gruppo di comunicazione The Story Group svela le sfide “social” per i professionisti.
I casi: Latham & Watkins, Ey e Mediobanca
Muoversi in Italia per un’insegna internazionale, per di più americana, non è facile. Il country factor deve essere spiegato e non tutte le operazioni sono in linea con un modello che chiede ai professionisti doti di spiccata imprenditorialità. Il managing partner di Latham & Watkins Antonio Coletti spiega la ricetta dell’insegna su lateral e operazioni.
Attraverso un’aggressiva campagna di crescita il dipartimento legale di Ey in Italia punta a entrare in nuove practice per muoversi sempre più in sintonia con il resto del gruppo. La managing partner Stefania Radoccia spiega a TopLegal gli obiettivi per i prossimi tre anni e perché, in un mondo dove la revisione di magazzino verrà a breve fatta con i droni, il professionista deve ripensare a come riposizionarsi.
Come è cambiata negli anni la consulenza legale dello storico salotto buono della finanza italiana? E come avviene la selezione degli studi di riferimento? Il general counsel di Mediobanca, Stefano Vincenzi, ripercorre le tappe del percorso e spiega le logiche dell’istituto che ha seguito le principali operazioni italiane di finanza.
TopLegal Industry Awards
Tutti i vincitori e relative motivazioni del premio dedicato alla specializzazione industriale degli studi che, lo scorso 18 maggio, ha riunito oltre 400 professionisti nella cornice di Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana. Un appuntamento che, mutuando le parole del general counsel di Avio, Giorgio Martellino, membro della commissione tecnica, «non vuole essere un semplice premio, ma un’opportunità di scambio ragionato tra general counsel e mercato legale».
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