di Valentina Magri e Claudia Ridolfo
La rigenerazione urbana ha assunto un ruolo strategico nel contrastare il frenetico ricorso al consumo di suolo edificabile, rispondendo alle esigenze dettate dalla sostenibilità. Per chi si occupa di sviluppo immobiliare su scala europea la sostenibilità rappresenta un valore centrale. Anche la sensibilità dei conduttori e degli investitori verso le tematiche Esg è fortemente aumentata negli ultimi anni. «Per esperienza notiamo che le nostre aziende clienti adottano un approccio sempre più selettivo nella scelta dei propri immobili sulla base di criteri di sostenibilità che non si declinano solo come limitazione dell’impatto ambientale, ma anche in termini di cura della salute e del benessere delle risorse che abitano gli spazi», afferma Lorenzo D’Ercole, head of asset and technical management e Csr Italy di Covivio. La tematica sarà approfondita martedì 9 aprile 2024 a Milano presso l’hotel Milano Scala all’interno del primo Real Estate Forum di TopLegal. All’evento, sostenuto dal media partner Italia Economy, parteciperanno figure legali e di business di importanti aziende del settore e di fondi d’investimento. Tra i relatori ci sarà anche Lorenzo D’Ercole.
Che ha spiegato che, in questo contesto, Covivio mette in atto un approccio alla rigenerazione urbana che si basa su iniziative che puntano a creare valore non solo per la porzione di territorio oggetto dell’intervento, ma per l’intera città. Un obiettivo perseguito tramite la costruzione di ambienti sempre più sostenibili, sicuri e inclusivi, al fine di promuovere maggiore coesione e senso di appartenenza al territorio tra gli abitanti. «Per questo motivo, i progetti che ci vedono impegnati, da The Sign a Symbiosis passando per il futuro Scalo di Porta Romana, condividono tutti le stesse caratteristiche: sono luoghi permeabili, integrati armoniosamente nel contesto, che prevedono ampi spazi verdi e favoriscono occasioni di incontro e connessioni», racconta D’Ercole.
In particolare, il progetto Symbiosis è uno degli esempi virtuosi di sviluppo immobiliare che porta alla comunità circostante maggiore benessere e opportunità di vivere il quartiere. Può essere definito un business district di riferimento per la città di Milano, capace di attrarre primarie aziende sia italiane che internazionali. Allo stesso modo, l’area di The Sign, in zona Romolo, è passata dall’essere un’area industriale ormai inutilizzata a ospitare le sedi di Aon, Ntt Data e, a breve, anche L’Oreal. L’intervento di rigenerazione di Covivio ha quindi tenuto conto delle esigenze dei clienti, prevedendo, oltre alla costruzione di nuovi immobili, la realizzazione di una nuova piazza (intitolata a Fernanda Pivano), di viali alberati, di nuovi impianti di illuminazione e piste ciclabili.
Gli operatori del settore immobiliare prestano maggiore attenzione alla qualità del prodotto, all’attività di certificazione (in particolare Leed e Well), alla scelta di un design degli spazi che metta al centro il benessere degli occupanti e all’utilizzo di materiali e processi produttivi rispettosi dei criteri ambientali e sociali. «Noi stessi, che siamo una property company, abbiamo messo in pratica una serie di azioni focalizzate sul contenimento dei nostri consumi e sulla riduzione della nostra carbon footprint: il 93% del nostro portafoglio ha una certificazione green e intendiamo ridurre le nostre emissioni di carbonio del 40% entro il 2030 rispetto al 2010», dichiara l’head of asset and technical management e Csr Italy di Covivio.
Oltre all’aspetto ambientale, sta assumendo sempre più importanza quello sociale. La sostenibilità sociale si declina in integrazione, attenzione alla diversità e inclusione. Per questo motivo, già nel 2020 Covivio ha creato la Fondazione Covivio con cui finanzia più di 20 progetti in Europa, proposti da diversi enti del terzo settore, con l’obiettivo di contribuire in modo concreto al miglioramento della qualità della vita delle comunità locali in cui opera.