Davanti al Tribunale di Treviso, 140 contraenti italiani hanno convenuto la compagnia di assicurazioni irlandese Hansard Europe, difesa da Hogan Lovells, chiedendo la ripetizione dei premi versati in polizze unit-linked emesse dalla compagnia, per presunte violazioni di regole di condotta e pretese pratiche commerciali scorrette, asseritamente occorse nella fase di intermediazione delle polizze.
Hansard Europe ha contestato nel merito le domande e le deduzioni degli assicurati, rilevando peraltro la sua estraneità rispetto alla fase di intermediazione, interamente curata da mediatori assicurativi indipendenti e senza alcun coinvolgimento della compagnia, carente pertanto di legittimazione.
Hogan Lovells ha agito con un team coordinato da Andrea Atteritano (in foto) e Silvia Lolli, coadiuvati da Elena D’Alto.
In via pregiudiziale, Hansard Europe ha chiesto che venisse respinto il tentativo di "azione di classe mascherata", promosso dagli attori nelle forme dell'azione individuale congiunta, attraverso la declaratoria di incompetenza del giudice di Treviso sugli assicurati non residenti nella circoscrizione del Tribunale. La competenza di tale foro era stata, infatti, radicata dagli attori in ragione della residenza, in Treviso, del primo assicurato ("capofila della classe"), che avrebbe esteso la competenza anche sugli altri attori per il principio del cumulo soggettivo.
Sentite le parti, il tribunale di Treviso ha ritenuto che il principio del cumulo soggettivo non si applichi dal lato degli attori (ma solo dei convenuti) e ha quindi dichiarato la propria incompetenza a giudicare sui casi di tutti gli assicurati, a eccezione delle domande del contraente residente in Treviso. Gli altri attori saranno costretti a riassumere le proprie cause individuali nei rispettivi fori territoriali di competenza.
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