Due tendenze contrastanti emergono dal mercato M&A e private equity negli ultimi sei anni. Da una parte, il crollo dei volumi di oltre 36 punti percentuali; dall’altra, la crescita del valore delle operazioni di quasi il 43 per cento. Il diverso andamento di volumi e valori delle operazioni si spiega con la contrazione dell’operatività nel segmento mid market iniziata tre anni fa contestualmente all’avvio di una nuova stagione di fusioni e acquisizioni tra grandi imprese nei settori finanziario, Tmt e infrastrutture.
Nel periodo preso in considerazione, si segnala, inoltre, il crescente coinvolgimento nelle operazioni strategiche per il Paese di fondi di private equity il cui mercato negli ultimi sei anni è più che triplicato in termine di valore. L’anno spartiacque è stato il 2019. Negli ultimi tre anni, i volumi nel segmento mid market sono scesi di oltre il 38%, mentre le grandi operazioni sono cresciute di oltre 55 punti percentuali.
Private equity pressati dagli Esg
Al primo posto nell'agenda delle direzioni legali compaiono oggi i fattori Esg. Un tema sentito perché sono i clienti stessi delle Sgr a chiedere una maggiore trasparenza sul portafoglio dei fondi e nei processi di allocazione del capitale. In quest’ottica, i criteri Esg diventano fattori di esclusione di aziende operative in settori e attività considerati a rischio di profittabilità relativamente a temi ambientali, sociali e di governance.
Governance: come evitare mele e barili marci
I recenti casi Panama e Pandora papers, come i passati che hanno coinvolto Parmalat ed Enron, pongono domande molto scomode sul ruolo delle libere professioni e degli studi. Scandali che non sarebbero potuti accadere senza il coinvolgimento passivo e spesso attivo di diverse figure professionali: revisori contabili, commercialisti, analisti, consulenti di vario tipo e ovviamente avvocati. Potrebbe sorprendere perché il ruolo delle professioni è di far sì che questi incidenti non si verifichino.
Capacità non tecniche/1: perché ripetere lo stesso messaggio
Se chiedessimo a un gruppo di persone a quale brand pensano parlando di bibite, fast food o scarpe sportive, è facile immaginare le medesime risposte su due o tre nomi noti. Se allo stesso gruppo di persone mostrassimo elementi verbali o visuali privi di riferimenti, quali nomi o loghi, il risultato potrebbe essere lo stesso. Questo fenomeno viene definito brand recall: un collegamento immediato nella mente di un consumatore come risposta a un input anche indiretto. Raggiungere un posizionamento così forte nella mente del pubblico non è solo frutto di importanti campagne di awareness. Il risultato deriva altresì da una puntuale costruzione nel tempo di capitale comunicativo.
Capacità non tecniche/2: cogliere l’attimo anche sul web
I general counsel raccolgono informazioni sugli studi attraverso Internet. Questo mezzo influenza anche le loro decisioni nel processo di selezione. La navigazione sul web è fatta infatti di momenti, anzi di micro-momenti. Un noto studio pubblicato da Google nel 2015 mostrava che il 90% dei consumatori italiani usava più di un dispositivo per completare un acquisto, organizzare un’esperienza o visionare contenuti online. E la tendenza a ricorrere a più dispositivi è andata rafforzandosi negli ultimi sei anni, per cui anche gli studi legali e fiscali ne devono tenere conto.
Capacità non tecniche/3: cosa si cela dietro l’aggressività dei soci
Si trova in tutti gli studi: il professionista aggressivo che genera affari ma che fa venire ai suoi colleghi la voglia di scappare. I collaboratori lo temono. I suoi pari lo evitano. Solo i clienti ne vedono il lato positivo, ma non sempre, specie quando fa saltare le trattative con la controparte o crea i presupposti per un contenzioso per colpa del suo approccio somma-zero. L’aggressività fa parte del bagaglio di comportamenti in dotazione all’essere umano fin dalla notte dei tempi. Che si tratti di attacco o difesa, il comportamento aggressivo rappresenta la conquista evolutiva per eccellenza. Maggiore la posta in gioco, peggiore la comunicazione aggressiva. Le organizzazioni di professionisti nel mondo legale non sono immuni da questo processo.
Senior associate e counsel: in fuga da full service e boutique
L’accesso ristretto alla partnership e le politiche di contenimento dei costi hanno fatto aumentare i passaggi di collaboratori senior nel 2021. Stando ai dati registrati dall’Osservatorio TopLegal, in undici mesi (dati dal primo gennaio al 15 novembre) si sono contati 123 movimenti di senior associate e counsel. Il dato è in forte crescita (+48%) rispetto agli 83 registrati nello stesso periodo del 2020. A soffrire di più le defezioni tra le seconde linee sono stati gli studi mono-specialisti e i grandi studi full service.
I Gc chiedono più innovazione per guardare al futuro
Innovazione insufficiente, tariffe rigide, passaggi fra studi troppo frequenti. Sono le maggiori criticità emerse dalle ricerche del Centro Studi nei settori Corporate/M&A e Private equity. La scarsa innovazione è intesa, anzitutto, come mancanza di creatività nelle proposte di soluzioni originali per accompagnare la realizzazione degli obiettivi strategici. I professionisti sono ritenuti troppo fermi su modelli consolidati e già sperimentati. I general counsel richiedono un supporto omnicomprensivo nell’identificazione dei rischi legati alle singole operazioni, per poter fare valutazioni ponderate e ottenere una reale percezione delle criticità dei deal.
Classifiche TopLegal: Private equity
Nell’ultimo anno, il mercato dei servizi legali per il Private Equity si è arricchito di boutique specializzate in corporate e finance, con squadre dedicate all’assistenza ai fondi. Il settore ha visto un moderato numero di passaggi laterali, che ha determinato una ridefinizione strutturale delle compagini, oltre che la nascita di nuove realtà. Raffrontando le risultanze emerse dalla precedente ricerca condotta dal Centro Studi nel 2020, si rileva un consolidamento da parte degli attori più forti del mercato.
Classifiche TopLegal: Corporate/M&A
Nell’ultimo anno, il settore corporate/M&A ha visto un moderato numero di passaggi laterali che ha determinato una ridefinizione strutturale delle compagini, oltre che la nascita di nuove realtà. A muovere gli equilibri dell’Index corporate/M&A anche l’individuazione di professionisti con un focus sulle operazioni cross border, con l’introduzione di una nuova sottocategoria.
L'ultimo numero di TopLegal Review, nr. dicembre/gennaio 2022 è scaricabile su E-edicola.