ENERGY FORUM

Lentezze burocratiche e norme incerte rallentano la transizione energetica

Il tema è stato approfondito all’Energy Forum di TopLegal, che si è tenuto a Roma il 12 febbraio 2025

14-02-2025

Lentezze burocratiche e norme incerte rallentano la transizione energetica

 

di Francesca Lai

 

Leggi incerte e lunghi tempi di attesa per le autorizzazioni creano difficoltà nel reperire finanziamenti. Gli operatori della filiera energetica si trovano ad affrontare normative in continua evoluzione, dal decreto sulle aree idonee fino alle varie modifiche alle leggi sulle rinnovabili. La seconda edizione dell'Energy Forum di TopLegal, che si è svolto il 12 febbraio 2025 a Roma, presso la Biblioteca della Camera dei Deputati, ha offerto un'analisi delle sfide e delle opportunità del settore.

 

Nei saluti d’apertura, Luca Squeri, capogruppo della X Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo presso la Camera dei Deputati e responsabile del dipartimento energia di Forza Italia, ha delineato la strategia del Governo per una transizione energetica sostenibile: «Investiremo su bioenergie e nucleare, complementari alle rinnovabili», sottolineando anche l'importanza della cooperazione internazionale, come nel Piano Mattei per l’Africa , che promuove investimenti in fotovoltaico e bioenergie.

 

Stefano Monti, presidente di Ain (Associazione Italiana Nucleare), ha poi assicurato che «l'industria nucleare italiana ha già le competenze necessarie, come dimostrato dai progetti in Slovacchia e Romania . La sfida ora è sfruttare le opportunità offerte dal nucleare».

 

Strategie di finanziamento e costruzione degli impianti

Il dibattito si è concentrato su tre temi principali: le strategie di finanziamento e costruzione degli impianti, l'evoluzione degli incentivi per le energie rinnovabili e il ruolo delle aree idonee nel futuro del settore.

 

Piero Atella, head of Infrastructure del Sustainable Securities Fund (SSF di Alternative Capital Partners sgr, ha sottolineato che «I principali ostacoli sono i lunghi tempi di autorizzazione e l’instabilità normativa, che complicano la pianificazione e il finanziamento. Occorre diversificare gli strumenti finanziari e selezionare partner competenti per ridurre i rischi».

 

Anche i ritardi nelle connessioni alle reti costituiscono un freno significativo. Francesca Bogoni, partner di G&P, ha evidenziato: «I tempi di connessione sono critici, con la capacità effettiva ben sotto le richieste. La mancanza di autorizzazioni blocca molti progetti e bisogna aumentare la trasparenza per ridurre i ritardi entro il 2026».

 

Teresa Gaglio, director project finance di Banco Bpm, ha osservato: «Il fotovoltaico è consolidato, ma le incertezze sulle autorizzazioni ostacolano i finanziamenti. La banca preferisce progetti con connessione già approvata e le tariffe incentivanti sono cruciali».

 

Gli incentivi per le rinnovabili e gli storage

Davide Pelloso, partner ed head of M&A di L&B Partners , ha commentato: «Il decreto 268/2024 consente alle imprese energivore di acquistare energia rinnovabile a prezzi calmierati, proteggendo le aziende dalla volatilità dei prezzi».

 

Mattia Petrillo, partner e head of energy and efficiency di EY SLT, ha evidenziato: «Le batterie, ancora in fase di sviluppo, offrono grandi opportunità per ottimizzare le rinnovabili. Con un investimento di 17,7 miliardi, il mercato della capacità favorirà la transizione energetica».

 

Edoardo De Luca, direttore generale di Elettricità Futura , ha dichiarato: «L’attuazione delle Direttive europee REDII e Mercato Interno dell’energia, attraverso provvedimenti quali Fer X, Macse, e le misure a supporto del mercato dei Ppa, è essenziale per favorire la realizzazione di impianti di energia rinnovabile mediante meccanismi di stabilizzazione dei ricavi e per promuovere lo sviluppo dei sistemi di accumulo. Come Elettricità Futura, riteniamo che l’implementazione e il consolidamento di questi strumenti siano determinanti per attrarre nuovi investimenti nel settore e per offrire maggiore certezza agli operatori».

 

Il futuro degli impianti a fonti rinnovabili dopo il decreto aree idonee

Il decreto aree idonee è visto come un'opportunità per semplificare i processi autorizzativi. Giovanni Pinelli, managing director di Green Arrow Capital, ha affermato: «Il decreto aree idonee segna un passo avanti nella definizione degli spazi per lo sviluppo delle rinnovabili e auspichiamo che la sua applicazione renda il processo autorizzativo meno complesso, accorciando i tempi e diminuendo i costi. In Green Arrow Capital riteniamo essenziale semplificare i processi autorizzativi. Oggi il 20% del costo di un impianto è assorbito dalla burocrazia, risorse che potrebbero essere impiegate direttamente nella decarbonizzazione e nella transizione e indipendenza energetica del Paese».

 

Tuttavia, ci sono delle difficoltà relative all’implementazione del decreto. Andrea Sticchi Damiani, name partner dello studio legale ASD, ha spiegato: «Il decreto ha creato incertezze, come in Sardegna, dove il 98% delle superfici disponibili è stato dichiarato inidoneo. Ma la possibilità di impugnare gli atti regionali potrebbe riequilibrare la situazione».

 

Alessandro Della Zoppa, head of renewables di Plenitude (Società Benefit controllata da Eni), ha dichiarato di essere «cautamente ottimista», sperando che le regioni, una volta definite le aree idonee, poi nella pratica accelerino gli iter autorizzativi, permettendo agli operatori di completare i progetti senza ritardi burocratici.

 

La seconda edizione dell’ Energy Forum di TopLegal ha visto il supporto di importanti aziende e associazioni del settore. Andrea Sticchi DamianiEY SLTGitti & PartnersL&B Partners sono stati sponsor dell’evento, mentre Elettricità FuturaIberdrola e Tages sono stati partner.

 

Tra i supporter ci sono stati anche Alternative Capital Partner sgr Anie RinnovabiliAin (Associazione Italiana Nucleare), Green Arrow CapitalPlenitude e Sace.

 

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