M&A

M&A: gli studi più attivi nei primi nove mesi

Cala il numero di operazioni, ma crescono i volumi a 29 miliardi (+10%) rispetto al 2019. In cima alle classifiche di mergermarket: BonelliErede, Chiomenti, Gianni Origoni, Gatti Pavesi Bianchi, Nctm e Pedersoli

22-10-2020

M&A: gli studi più attivi nei primi nove mesi



BonelliErede (TLIndex1), Chiomenti (TLIndex2) e Gianni Origoni (TLIndex3) sono stati i tre studi più attivi nell’M&A nei primi nove mesi del 2020 per numero e valore delle operazioni seguite. Nello stesso periodo si sono fatti notare anche Gatti Pavesi Bianchi (TLIndex17), Gattai Minoli Agostinelli (TLIndex9) e Pedersoli (TLIndex24) per valore dei deal e numero di operazioni; Nctm (TLIndex11) per numero di operazioni.

Il mercato M&A in Italia, come emerge dall’ultimo rapporto di mergermarket, ha mostrato segni di ripresa dopo un primo semestre difficile. Nel complesso è calato a 311 il numero di operazioni nei primi nove mesi rispetto ai 470 deal nello stesso periodo del 2019. I volumi, invece, risultano in crescita a 29 miliardi di euro (+10,7%) dai 26,2 miliardi di un anno fa. Nel terzo trimestre, in particolare, si contano 98 operazioni per un totale di 11,9 miliardi, in deciso aumento rispetto ai valori e ai volumi del secondo trimestre (94 deal e 4,2 miliardi).

Dopo un crollo nel secondo, si segnala nel terzo trimestre la ripresa delle operazioni transfrontaliere. Gli investimenti esteri in Italia sono balzati a 10,8 miliardi (38 deal) nel terzo trimestre da 2,1 miliardi (28) nel secondo, portando il valore delle operazioni inbound da inizio anno a 16 miliardi, un valore superiore a quello registrato in tutto il 2019 e pari 12,2 miliardi. In frenata, invece, rispetto agli ultimi anni le operazioni outbound (acquisizioni italiane all’estero): 3,1 miliardi nei primi nove mesi, dopo un leggero incremento nel terzo trimestre a 1,2 miliardi e 22 operazioni.

Telecom e servizi finanziari sono i settori che hanno pesato di più da inizio anno in termini di volumi: entrambi rappresentano oltre il 25% del valore totale delle M&A italiane nel 2020, a seguito di acquisizioni di alto profilo. Tra queste, il contratto vincolante tra Kkr, assistita da Chiomenti, e Tim, affiancata Gianni Origoni, per la realizzazione di Fibercop, annunciato a fine agosto e valutato in 7,7 miliardi. Il settore industriale, invece, ha registrato il più alto numero di operazioni: 90 per 2,8 miliardi. Sono per la maggior parte operazioni nel segmento mid market, con l'eccezione dell'investimento in Ima, assistita da Nctm, da parte del fondo Bc Partners, affiancato da White & Case (TLIndex25), un affare valutato 1,4 miliardi.

Passando alla tabella contenuta nel report con gli studi più attivi in Italia, in testa per numero di operazioni troviamo Nctm a quota 44 (+5 deal rispetto ai primi nove mesi del 2019) e un volume di 2 miliardi. Nctm, assieme a Carnelutti (TLIndex19), con otto operazioni nel mid market (+3), sono gli unici studi in classifica che registrano da inizio anno una crescita tendenziale dell'operatività. In frenata, invece, tutte le altre insegne in classifica, con l’eccezione di White & Case, stabile a dodici operazioni per 4,5 miliardi, e Linklaters (TLIndex13) a sette e 5,7 miliardi.

Al secondo posto Gianni Origoni, con 31 deal (-19) e un valore complessivo di circa 13 miliardi, che lo porta in testa alla classifica per valore. Pedersoli al terzo posto per numero di operazioni, 28 (-6) e 7,3 miliardi. Sotto il podio, Chiomenti a 24 deal (-9) e 11 miliardi, secondo in classifica per volumi. Poi, Gatti Pavesi Bianchi, 20 (-6) e 7,9 miliardi, e Gattai Minoli Agostinelli, 20 (-4) e 2,5 miliardi. BonelliErede chiude i primi nove mesi con 19 operazioni (-13) e 9,6 miliardi, piazzandosi terzo nella classifica per volumi.

Tra i grandi studi in classifica, Legance (TLIndex5) chiude i primi nove mesi con 13 deal (-15) e 2,1 miliardi, Pavia e Ansaldo (TLIndex20) con nove (-6) e Lca (TLIndex68) con sette (-4). Degli studi medio piccoli, Giovannelli (TLIndex111) con dieci operazioni (-7). Compare per la prima volta nel biennio 2020-2019 Tremonti Romagnoli Piccardi (TLIndex77) con tre deal per circa 1,7 miliardi.

Passando agli americani, Orrick(TLIndex15) ha prestato assistenza in 13 operazioni (-15) nel mid market, mentre Latham & Watkins (TLIndex36) in undici (-4) per oltre 850 milioni. Dentons (TLIndex7) a 20 (-8) e tra i britannici Allen & Overy (TLIndex26) a 7 (-10). Delle Big four, invece, si segnala solo PwC Tls (TLIndex59): 14 operazioni (-13) e oltre 1,8 miliardi.

Nella top 20 per volumi, infine, si piazzano in alto anche importanti studi internazionali che non hanno un presidio fisico nel nostro Paese. È il caso dell’olandese Stibbe, del francese Bredin Prat e di due insegne americane, Debevoise & Plimpton e Sullivan & Cromwell, coinvolti nella cessione da parte di Exor, holding della famiglia Agnelli, del gruppo riassicurativo PartnerRe alla compagnia francese Covéa, un affare per oltre 8 miliardi. Sullivan & Cromwell è stato incluso anche tra gli advisor legali, al fianco di Goldman Sachs, nella cessione dell’As Roma al gruppo Friedkin (circa 600 milioni). In classifica c'è anche un altro studio americano: Paul Weiss Rifkind Wharton & Garrison (7,8 miliardi), coinvolto nell’operazione Fibercop.

L'Osservatorio M&A di TopLegal monitora l'attività di assistenza degli studi nelle operazioni di fusione e acquisizione. L'ultimo articolo dell'Osservatorio M&A relativo al primo semestre 2020 è disponibile su E-dicola nella TopLegal Review di agosto-settembre 2020. La ricerca Corporate/M&A e Private Equity del Centro Studi di TopLegal sono stati pubblicati su E-dicola nella TopLegal Review di febbraio-marzo 2020.


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