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Maisto dietro gli accordi tra Amazon e il fisco

L'azione virtuosa iniziata nel 2011 potrebbe portare anche all'archiviazione della vicenda penale, seguita da Marco Calleri

15-12-2017

Maisto dietro gli accordi tra Amazon e il fisco

 

Porta la firma di Maisto l'accordo tra Amazon e il fisco, che a breve vedrà il gigante dell'e-commerce versare una somma di circa 100 milioni di euro. L’accusa, riferita al periodo che va dal 2011 a parte del 2015, è quella di aver generato redditi come stabile organizzazione, sui quali però Amazon non avrebbe pagato le tasse, trasferendo gli introiti alla casa madre con sede in Lussemburgo. La difesa sostenuta da Maisto - con un team che secondo quanto appreso da TopLegal si è composto dei soci Guglielmo Maisto, Marco Cerrato e Aurelio Massimiano, coadiuvati dall'associate Mirko Severi - è che, nel periodo sotto indagine, la società aveva in Italia solo un ufficio ridotto e che gli introiti sarebbero stati generati dalla struttura organizzativa lussemburghese. 

A differenza di quanto accaduto ad altri colossi del web, nel caso di Amazon potrebbe essere archiviata l'inchiesta penale - seguita da Marco Calleri di Mucciarelli, che assiste l’unico indagato, uno dei vertici lussemburghesi - grazie dell’azione virtuosa avviata nel 2011, quando Amazon incominciò l’attività in Italia. Allora, infatti, la società si era rivolta all’Agenzia delle Entrate con una richiesta formale per delineare quale organizzazione dovesse essere adottata per non violare la normativa in materia.

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Mucciarelli, Maisto GuglielmoMaisto, MarcoCalleri, MarcoCerrato, AurelioMassimiano, MirkoSeveri Agenzia delle Entrate, Amazon


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