Networking internazionale e presenza geografica guidano la scelta degli in house di sostituire i consulenti legali esterni. È uno dei risultati emersi nell’ultima ricerca in ambito Corporate/M&A del Centro Studi TopLegal. Le nuove classifiche saranno disponibili a inizio giugno e incluse nel TopLegal Review, nr. giugno/luglio 2023. La ricerca ha coinvolto molteplici figure, tra cui CEO, general counsel, head of M&A, investment manager e managing director di società operanti in diversi settori, quali servizi finanziari, Ict e industria.
La presenza di sedi all’estero e la capacità di costruire relazioni a livello internazionale sono i driver più citati dopo le competenze specifiche nel settore del cliente e il rapporto qualità/prezzo. Competenza tecnica e tariffe continuano a essere, tuttavia, i principali fattori che influenzano la decisione degli in house di abbandonare il consulente di fiducia. Oltre a questi, spiccano le competenze trasversali. Capacità di ascolto e di problem solving, reattività, flessibilità, orientamento al risultato e precisione, capacità di adattamento alle nuove tecnologie, sono le più richieste.
A differenza della precedente ricerca in ambito Competition/EU Law, nel Corporate/M&A non emerge un netto posizionamento degli intervistati rispetto all’esternalizzazione dei servizi legali. Il 56% del campione dichiara di non prevedere un incremento nel prossimo anno, mentre il 44% afferma di voler aumentare la richiesta di consulenza esterna. Specialmente per Corporate/M&A, finanza d’impresa, accordi contrattuali.
Secondo il campione di insegne indagato, gli attori che stanno modificando gli equilibri del mercato dei servizi legali in ambito Coporate/M&A sono gli studi multi-practice e gli studi internazionali. I loro punti di forza risiedono nel carattere innovativo e competitivo, grazie a servizi integrati multidisciplinari, a un forte network internazionale e alla flessibilità nell’offerta.
La carta vincente è il connubio tra servizi legali e servizi tecnico-specialistici. La capacità di investire nella tecnologia di supporto permette di assicurare accuratezza nei risultati e la riduzione dei costi di gestione nei complessi processi di analisi. Anche lo spirito di squadra è una componente importante, in quanto garantisce un lavoro efficiente al cliente.
Gli studi sondati sono pronti a investire per l’ampliamento dei propri dipartimenti Corporate/M&A. Le figure più ricercate oltre all’associate, sono equity/non equity partner con portafogli di interesse in settori strategici. Sono richieste competenze specifiche in diversi ambiti M&A, come Corporate Finance M&A, Distressed M&A, Technology M&A, e in Private Equity e Venture Capital.