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Pinori: “Bene il pilastro energia del piano Mattei, ma attenzione a coinvolgere i paesi africani”

Il presidente di Anie Rinnovabili approfondirà il piano Mattei e le energie rinnovabili al primo Energy Forum di TopLegal. Appuntamento a Roma mercoledì 6 marzo 2024

19-02-2024

Pinori: “Bene il pilastro energia del piano Mattei, ma attenzione a coinvolgere i paesi africani”

 

di Valentina Magri

A fine gennaio il Governo Meloni ha svelato i dettagli del piano Mattei per l’Africa, che prevede anche interventi nel settore energia. “L’Italia ha un orientamento geografico che punta verso l’Africa, un continente ricchissimo di energia ma povero in termini di reddito pro-capite. L’Italia è povera di energia ma ha altre ricchezze, per cui sarebbe giusto collaborare”, chiosa Alberto Pinori, presidente di Anie Rinnovabili, l’associazione che all’interno di Anie Federazione raggruppa le imprese operanti nel settore delle fonti rinnovabili elettriche. Il tema delle energie rinnovabili in Italia sarà approfondito mercoledì 6 marzo 2024 all’interno del primo Energy Forum di TopLegal, nella prestigiosa cornice della Biblioteca della Camera dei Deputati di Roma. L’evento è sostenuto dal main partner Elettricità Futura e supportato da Anie Rinnovabili, Italian Nuclear Young Generation (Inyg) dal sustainability partner Up2You e dal media partner AffarItaliani. Tra i relatori ci sarà anche il presidente di Anie Rinnovabili.

Il cui giudizio sul piano Mattei per l’Africa è sfumato. “Appoggiamo le idee di rafforzare l’efficienza energetica e le rinnovabili alla base del piano Mattei. Bene fare del Marocco un polo di eccellenza sulla formazione delle rinnovabili, altrimenti il paese finirebbe per essere depredato come già avvenuto in passato. Corretto anche puntare su biocarburanti e far diventare l’Italia un hub di ingresso dell’energia. L’idrogeno deve essere un focus da qui a prossimi 15 anni, per cui ottimo che sia incluso nel piano. Segnalo però che al vertice ItaliAfrica hanno partecipato molti paesi africani, che però si sono trovati sul tavolo un piano già elaborato. Alcuni potrebbero pertanto tirarsi indietro, come già successo altre volte. Questo Governo tende a non condividere prima le sue intenzioni, per cui il rischio è che il piano non trovi consenso e debba essere revisionato”.

Il Governo, nel frattempo, sta spingendo sul nucleare, in particolare sui mini reattori (SMR). Pinori sottolinea: “Il nucleare può essere importato dai paesi vicini, l’Italia non ha bisogno di installare impianti. Inoltre, molti paesi lo stanno disinstallando, per cui sono un po’ perplesso, anche se non ideologicamente contrario. Ad ogni modo, il nucleare ha tempi lunghi e in attesa che siano maturi, bisogna puntare su altre fonti di energia, in particolare quelle rinnovabili ed i sistemi di accumulo. Inoltre, se abbiamo già proteste quando si propone l’installazione di impianti eolici, inceneritori o rigassificatori, autorizzare e realizzare un impianto nucleare risulterebbe ancora più difficile, anche perché in Italia si tratterebbe dei primi impianti nucleari. Da ultimo il nucleare non è in grado di fornire la flessibilità di cui necessità il sistema elettrico”.

Per quanto riguarda le rinnovabili, il Governo nel 2018 ha firmato il Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima), impegnandosi a installare altri 66 GW di rinnovabili entro 2030.  “Ciò significa che occorre installare 9 GW all’anno. L’anno scorso abbiamo installati 5 GW, grazie soprattutto al contributo dei piccoli impianti con il superbonus; in futuro non si potrà fare a meno dei grandi impianti. Il problema principale è ottenere l’autorizzazione di quest’ultimi; l’iter è articolato e complesso e il parere è interministeriale tra Mase (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) e Mic (Ministero della cultura); quest’ultimo purtroppo ne blocca tanti. Bisogna poi considerare che gli impianti realizzati dal 2008 al 2013 dovranno essere rimodernati perché all’epoca furono male installati e con prodotti di bassa qualità, soprattutto quelli che hanno avuto accesso agli incentivi del cosiddetto ‘Salva Alcoa’. Ecco perché sono molto scettico sul raggiungimento degli obiettivi del Pniec, anche se abbiamo parecchio lavoro da fare ed è in vista un forte sviluppo delle fonti rinnovabili”.

Alberto Pinori sarà uno dei relatori del primo Energy Forum di TopLegal. Clicca qui per iscriverti gratuitamente all’evento


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