Competere con le grandi insegne milanesi restando in provincia. Riescono a farlo in pochi studi. Realtà cui l’etichetta "glocal" non spiacerebbe affatto. Pur mantenendo solide radici a livello regionale, sono strutturati secondo il modello "milanese": multidisciplinari e strutturati gerarchicamente, orientati verso un’attenta comunicazione al cliente e maggiormente orientati all’advisory, anche grazie alla presenza di commercialisti nella partnership.
Spesso possono contare su sedi distaccate a Milano, capitale finanziaria d’Italia, anche in un'ottica di recruiting sul mercato. Inoltre, adottano strategie per giocare alla pari con le firm più grandi su tutto il territorio nazionale, con puntate persino all’estero.
Sono studi in grado di accompagnare la crescita delle Pmi italiane e di assisterle, quindi, in operazioni di M&A e anche in altre operazioni di finanza straordinaria al di là dei finanziamenti dal canale bancario: emissioni obbligazionarie, quotazione su Borsa italiana e nuove forme di finanza alternativa (P2p lending ecc.). Certo, si tratta ancora di una manciata di studi. Per ora.
La fotografia emerge da un’indagine condotta su un paniere di 64 studi grandi, medio grandi, medio piccoli e monospecialisti delle principali piazze regionali italiane selezionati da TopLegal. Incrociando i dati propri con Mergermarket, l’analisi ha messo in luce che nel 2019, 17 di queste insegne locali su 64 complessive (27%) hanno seguito operazioni di M&A. Allargando lo spettro a cinque anni il numero sale a 26 (41%).
Di queste nel 2019 otto (Blf, Bureau Plattner, Campeis, Lambertini, LS Lexjus Sinacta, Mda, Poggi, Terrin) sono riuscite a stare dalla parte dei “predatori”, assistendo le Pmi nella veste di compratori in operazioni di acquisizione. Nelle operazioni M&A, infatti, gli studi locali in genere stanno dalla parte delle "prede": assistono il venditore o l’azienda target, Pmi che finiscono nel mirino di competitor più grandi o dei fondi di private equity, che si presentano spesso accompagnati da grandi studi nazionali o internazionali basati a Milano.
Tra le insegne locali che si sono messe in evidenza per l’assistenza in operazioni sul mercato dei capitali, l’indagine ha rilevato tre studi nel 2019 (Borghetti, LS Lexjus Sinacta e Weigmann) lato emissioni obbligazionarie e altrettanti (Maviglia, Musumeci Altara Desana, Rödl e Sutich Barbieri Sutich) lato Ipo. In questi casi l’assistenza è sempre lato emittente. In casi rarissimi con le banche o i fondi coinvolti nelle operazioni.
M&A: nord est all’attacco
Tra gli studi all’attacco sul fronte M&A, si è fatto notare, in particolare, un nutrito gruppo di studi strutturati del nord est e dell’Emilia.
Baldi conta circa 60 professionisti tra avvocati e commercialisti (18 soci) e ha una forte vocazione alla consulenza aziendale. È basato a Reggio Emilia, con uffici anche a Sassuolo (Modena) e Milano, dove ha creato Baldi Finance, nomad (nominated advisor) per operazioni di quotazione su Aim. Nel 2019 è stato incluso nel pool di advisor legali scelto dal team interno di M&A della software house trentina Gpi per la fase di scouting di potenziali "prede" per offerte d’acquisto da effettuare nella prima metà del 2020.
Molto attivo lato M&A è stato anche Poggi (40 professionisti, 8 soci), realtà attiva nella consulenza fiscale, finanziaria e legale, con uffici a Bologna e a Milano. Lo scorso anno è stato coinvolto in quattro operazioni M&A effettuate da Ima, grande azienda di Ozzano dell'Emilia attiva nella produzione di macchine automatiche per il confezionamento di prodotti farmaceutici e alimentari. Controllata dalla famiglia Vacchi e quotata a Piazza Affari, Ima ha acquistato nel 2019 quote di maggioranza di tre società, Spreafico Automation (Lecco), Atop (Firenze), Perfect Pack (Rimini), e ha messo mano al riassetto del gruppo, portando all’interno del proprio perimetro l’emiliana Gima Tt con un’operazione di fusione per incorporazione e conseguente delisting della controllata dalla Borsa.
Mda (studio medio piccolo di Venezia, Padova e Treviso), invece, ha assistito la padovana Ciotola in un’operazione di M&A cross border: l’acquisizione del 50% della Spm nella cittadina di Steti vicino Praga.
La versione integrale dell'approfondimento è consultabile su E-edicola, numero di febbraio-marzo 2020 di TopLegal Review.
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