di Valentina Magri e Claudia Ridolfo
I ridotti volumi di investimento registrati nel 2023 in Italia sono il riflesso del rallentamento di tutti i settori del mercato immobiliare e di un contesto globale fortemente influenzato dal progressivo aumento dei tassi d’interesse, dai costi e dalla disponibilità del debito, dai timori correlati alla tenuta economica degli inquilini di spazi per uffici e commercio e dai costi di costruzione e ristrutturazione ancora a livelli elevati. « Nel panorama nazionale, nell’anno appena concluso, grazie a un quarto trimestre positivo, che ha visto il volume degli investimenti attestarsi poco al di sotto dei 2,9 miliardi di euro, riallineandosi con la media degli anni passati, le allocazioni hanno raggiunto quota 6,5 miliardi di euro: il 45% in meno di quanto registrato nel 2022 (12 miliardi di euro) che, insieme con il 2019, rappresenta un anno record per l’Italia», afferma Francesca Zirnstein, direttrice generale di Scenari Immobiliari. Il tema sarà approfondito martedì 9 aprile 2024 a Milano presso l’hotel Milano Scala all’interno del primo Real Estate Forum di TopLegal. All’evento, sostenuto dal media partner Italia Economy, parteciperanno figure legali e di business di importanti aziende del settore e di fondi d’investimento. Tra i relatori ci sarà anche Francesca Zirnstein.
In questo contesto, prosegue il ciclo espansivo dei fondi immobiliari italiani. Il peso del patrimonio gestito italiano sul resto dei veicoli europei sfiora il 12%. Il Nav (Net asset value) a fine 2023, sulla base delle indicazioni dei gestori e dei dati delle semestrali, ha raggiunto la soglia dei 112 miliardi di euro, con un incremento del 6,7% sull’anno precedente. «Il patrimonio immobiliare detenuto direttamente dai 630 fondi attivi si attesta a 127 miliardi di euro, con un incremento di circa il 3,3% sui dodici mesi precedenti. Le previsioni per il 2024 sono di un incremento di Nav e patrimonio rispettivamente del 2,7% e del 3,9%; 132 miliardi di euro per il patrimonio e un numero di veicoli in crescita di venti unità, giungendo a 650», spiega Zirnstein. L’indebitamento del sistema fondi arriva a 57 miliardi di euro con un’incidenza di circa il 45% sul patrimonio.
L’asset class preferita dai fondi immobiliari italiani continua a essere il segmento uffici, con un peso sul totale del patrimonio gestito del 58%. Il retail si conferma al secondo posto (13%). Nel 2023 è proseguita la crescita della quota degli immobili residenziali e logistici. I due segmenti, sebbene in espansione, rappresentano complessivamente poco più del 15%.
«Le prospettive per il 2024, sulla base delle indicazioni raccolte tra le sgr, sono di un incremento delle masse gestite e diversificazione dei portafogli rispetto alla composizione attuale», conclude il direttore generale di Scenari Immobiliari.