ENERGY FORUM

Broglia (Up2You): «Quanto costa alle imprese non investire in sostenibilità ambientale»

Il co-founder e chief sustainability officer di Up2You approfondirà la tematica al primo Energy Forum di TopLegal. Appuntamento a Roma mercoledì 6 marzo 2024

29-02-2024

Broglia (Up2You): «Quanto costa alle imprese non investire in sostenibilità ambientale»

 

di Valentina Magri e Claudia Ridolfo

Non investire nella sostenibilità ambientale costa alle imprese tra il 2,36% e il 7,73% dei loro ricavi su base annua, a seconda del settore e delle caratteristiche dell'azienda. Lo stima Alessandro Broglia, co-fondatore e chief sustainability officer di Up2You. Che spiega: «Si tratta di un costo nascosto, non visibile direttamente sul conto economico, ma che può apportare un vantaggio competitivo alle imprese che decidono di abbracciare questa tematica». Il tema sarà approfondito mercoledì 6 marzo 2024 all’interno del primo Energy Forum di TopLegal, nella prestigiosa cornice della Biblioteca della Camera dei Deputati di Roma. L’evento è sostenuto dal main partner Elettricità Futura e supportato da Anie Rinnovabili, dal sustainability partner Up2You e dal media partner AffarItaliani. Tra i relatori ci sarà anche Alessandro Broglia.

I vantaggi per l'azienda di investire in sostenibilità ambientale vanno oltre il risparmio sui consumi energetici o sulla spesa in bolletta grazie all'installazione di impianti rinnovabili. Da uno studio condotto dal centro studi di Up2You Insight è emerso che ci sono altri aspetti che influiscono significativamente sul ritorno sugli investimenti in ambito sostenibilità, quali: interessi sui finanziamenti, premi assicurativi, fidelizzazione del personale, competitività e valore generato per i propri clienti.

Alessandro Broglia sottolinea come l’impegno delle aziende in termini di sostenibilità inizi con la consapevolezza, che si concretizza in un'analisi del proprio impatto. Quindi si comincia con il calcolo delle emissioni di gas serra che un'azienda compie con le proprie attività. Successivamente, avendo contezza delle proprie fonti emissive, si può passare alla pianificazione e quindi a capire cosa si può fare per migliorare. «Nel nostro caso supportiamo le imprese a comprendere quali iniziative possano ridurre le proprie emissioni. Queste iniziative vanno da attività più intuitive come l'installazione di fonti rinnovabili o la stipula di contratti di fornitura di energia 100% rinnovabile, a iniziative di coinvolgimento dei dipendenti stimolandoli ad agire e adottare pratiche più virtuose. Una delle nostre piattaforme, PlaNet, ha proprio questo obiettivo», dichiara il cofondatore e chief sustainability officer di Up2You. Infine, arriva la fase di miglioramento vero e proprio, con il passaggio dai piani e dalle strategie di decarbonizzazione all'azione vera e propria.

In questo scenario, il digitale assume una doppia faccia: se da un lato è talvolta percepito come una delle cause del cambiamento climatico, dall'altro è sicuramente anche parte della soluzione, basti pensare alle attività che grazie al digitale possono essere rese meno impattanti. «Nel nostro caso, con Up2You, grazie alla tecnologia riusciamo ogni giorno a rendere più semplice per le imprese agire e affrontare la transizione energetica e portare la sostenibilità in azienda». Questo è particolarmente vero per le pmi, che giocano un ruolo importantissimo nel nostro Paese e non possono sempre permettersi di costituire dipartimenti dedicati alla sostenibilità in azienda. «Grazie alle nostre piattaforme che permettono per esempio da un lato il calcolo delle emissioni, dall'altro di formare in modo ingaggiante le persone in azienda, il digitale diventa uno strumento abilitante e permette alle imprese di abbracciare un tema così importante», conclude Broglia.

Alessandro Broglia sarà uno dei relatori del primo Energy Forum di TopLegal. Clicca qui per iscriverti gratuitamente all’evento


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