ESG

Esg tra nuovi rischi e responsabilità. Come influenza la governance dell’azienda

Il tema è stato al centro del nostro evento “Nuovi rischi e responsabilità Esg”

24-10-2023

Esg tra nuovi rischi e responsabilità. Come influenza la governance dell’azienda

In un momento in cui i pilastri normativi di matrice europea sulla sostenibilità stanno amplificando le responsabilità delle aziende, i fattori Esg sempre più profondi ed espansivi stanno rivoluzionando la governance dell'impresa. In particolare, influiscono sia sul governo delle attività interne, sia su quelle verso l'esterno dell'azienda, soprattutto in chiave value chain delle pmi. Di conseguenza, gli Esg stanno trasformando il ruolo del General counsel, oggi a tutti gli effetti un referente centrale per la sostenibilità. Aumenta, infine, la necessità di valutare i servizi legali esterni, per gestire la complessità e la novità dei temi Esg.

Queste le conclusioni principali emerse dall’evento “Nuovi rischi e responsabilità Esg”, organizzato da TopLegal il 3 ottobre scorso presso il Palazzo delle Stelline di Milano. L’incontro tra rappresentanti delle maggiori Direzioni legali e alcuni esperti della sostenibilità si è articolato in tre tavole rotonde: la Governance come protezione Esg; il "Greenwashing" e i Green claim; Tassonomia e Impatto sociale.

Tutti i relatori hanno auspicato la piena integrazione dei fattori Esg nel tessuto decisionale e strategico dell’impresa per garantire l’autentico impegno verso la sostenibilità. Un fondamento vero evita all’impresa di cavalcare i temi Esg a meri scopi di immagine, rischiando il Greenwashing, il Social washing e, di conseguenza, il contenzioso sulla divulgazione.

Motivi per cui, nel suo saluto d’apertura, l’Editore e Direttore del Centro Studi TopLegal Michael Di Palma ha sottolineato l’impossibilità per le aziende di trascurare i fattori Esg. Di Palma ha, inoltre, puntualizzato come le Direzioni legali di frontiera saranno sempre di più un esempio trainante di sostenibilità per tante piccole e medie aziende del Paese.

I General counsel sono sempre più consapevoli dei rischi legali e normativi correlati agli obblighi richiesti dalle iniziative Esg e alla divulgazione sulle attività della propria impresa. “Per la loro portata estesa e multidisciplinare, i fattori Esg richiedono un approccio trasversale e multifunzionale,” ha affermato Paolo Quaini, Chief legal & compliance officer di Ita Airways, con un commento che poteva riassumere la posizione di tutti i giuristi. Occorre una preparazione sulle varie dimensioni correlate ai fattori Esg da parte di tutte le funzioni aziendali coinvolte.

IIn termini concreti, il ruolo allargato del General counsel include ora l’obbligo di mappare rischi e priorità per raggiungere a un quadro completo e una supervisione delle priorità strategiche Esg. Secondo Claudia Ricchetti, General counsel di Ferragamo,

serve un monitoraggio continuo della normativa e degli indicatori chiave di performance (Kpi), attraverso un lavoro interno di gap analysis. Secondo Ricchetti, le esigenze derivanti dai fattori Esg stanno spingendo il General counsel anche verso l’attività lobbistica e di advocacy istituzionale.

“Ci troviamo ad avere un ruolo maieutico”, ha confermato Emanuela Gallo, Head of Hse, Sustainability, Climate change, Human rights and Esg legal assistance di Eni. “Stuzzichiamo riflessioni interne, con funzioni che non erano abituate a vederci così. Spesso siamo noi a trainare loro, mentre prima seguivamo.”

Ha condiviso questa tesi anche Giovanni Marsili, socio di Gianni & Origoni e membro del focus team, già legale interno di Hp. “Il legale deve mettere assieme tutti i pezzi dell’azienda. Si tratta di una rivoluzione copernicana, per cui il giurista d’impresa diventa qualcosa di molto diverso rispetto al passato. Un figura strategica centrale e trasversale.”

Il dibattito della seconda tavola su Greenwashing e Green claim ha esaminato le sfide per i General counsel e gli esperti Esg da un’altra prospettiva. Per Paolo Quaini di Ita Airways “non è ottimale che gli Esg siano in carico al General counsel perché serve una forma mentis da integrare con altri pezzi dell’azienda.” Nell’ambito delle politiche di sostenibilità ambientali. Quaini ha sottolineato l’impegno di Ita a ridurre le emissioni attraverso una flotta di nuova generazione, la scelta di combustibili verdi, e il miglioramento dell’efficienza dei servizi attraverso tecnologie innovative.

Rossella Cardone, Group Esg & Sustainability Director di Nexi, ha infine posto l’accento sulla narrazione dell’azienda, magari talvolta semplificata per essere comprensibile e incisiva per gli stakeholder. Ma questa comunicazione ha l’obbligo di essere basata comunque sempre su impegni reali, strategie, misurazioni e dati oggettivi, prive di edulcorazioni. Alla seconda tavola rotonda ha partecipato anche Silvia Randazzo, sustainability consultant di Up2You.

La terza tavola rotonda sulla Tassonomia e Impatto sociale ha fatto emergere le sfide maggiormente sentite dalle aziende. Tra i relatori, rientravano Simone Fumagalli, Head of legal and M&A di Brembo e Thomas Greco, Head of procurement, risk & insurance di Sorgenia.

 “Mentre su governance e ambiente, i driver sono chiari, su altri aspetti come l’aspetto sociale, la difficoltà risiede nelle norme,” ha affermato la General counsel di Generali Italia, Cristina Rustignoli. Tuttavia, “il ruolo sociale è implicito nello spirito mutualistico delle compagnie,” ha proseguito Rustignoli. “Per questo motivo, le nuove normative ESG sono diventate il principio ispiratore del piano strategico del Gruppo Generali, in quanto hanno incentivato la compagnia a conoscere i comportamenti dei propri clienti in termini di sostenibilità e a premiare chi conduce uno stile di vita consapevole”.

 

Rivivi l’evento, guarda il video completo sul nostro canale Youtube

 


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